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comunicare : nome e cognome, posizione professionale, profilo professionale, gli enti di partenza e destinazione, telefono e/o mail, note particolari (ogni singolo annuncio, rimarrà visibile online per circa 12 mesi dalla data d'inserimento) Inoltre per i soli colleghi iscritti al nostro sindacato, che ne facciano richiesta, prestiamo piena assistenza nella ricerca della mobilità (anche attraverso i nostri referenti sui territori) e per tutto l'iter burocratico. Si prega tutti coloro che abbiano ottenuto la mobilità, di darne comunicazione per cancellare la richiesta. Si ringrazia per la fattiva collaborazione IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini
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Ercolano. Multe contraffatte, Comune truffato |
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 Notizia n° 160 del: 07/06/2006 [23:55] Autore: Segretario generale
Verbali manomessi con numeri di targa modificati. Oltre 150 comunicazioni redatte dagli ausiliari del traffico sono così arrivate a persone ignare del tutto di aver commesso un’infrazione. Ma, i dati delle vetture multate non corrispondevano ai modelli e ovviamente i proprietari hanno inviato in massa i ricorsi agli uffici del comando municipale per dimostrare l'estraneità ai fatti. E proprio l’enorme mole di contestazioni arrivata nel luglio 2005 agli uffici preposti, ha insospettito il tenente del corpo municipale Salvatore Napoli, che due mesi prima era diventato responsabile del settore contravvenzioni. In particolare i verbali contestati si riferivano al periodo in cui a Ercolano era in vigore il servizio di sosta a pagamento gestito dagli ausiliari dell'Ati Soges-Gea (che ha lavorato in città dal dicembre 2004 al gennaio 2006 quando il Comune ha rescisso il contratto «per inadempienze»). Dopo i dovuti accertamenti e comunicazioni all'amministrazione e alla ditta che gestiva il servizio, il tenente Napoli ha quindi deciso lo scorso marzo di informare anche l'autorità giudiziaria per le «anomalie riscontrate». E il magistrato ha delegato il commissariato di polizia di Portici-Ercolano di ritirare i circa 200 verbali «anomali» custoditi nel comando di via Quattro Novembre. Nei giorni scorsi, quindi, gli agenti della polizia di Stato hanno prelevato l'intera documentazione che ora è a disposizione dell'autorità giudiziaria per chiarire tutti i dettagli dell'intera vicenda che sicuramente non si esaurirà in tempi brevi. Ma come avveniva la truffa? Stando alle prime indiscrezioni pare che in molti casi i verbali venissero corretti adoperando semplici ma efficaci trucchi. E così con molta facilità una targa che conteneva ad esempio la cifra «2» veniva trasformata in una che aveva il numero «8» con il conseguente invio del verbale al proprietario di una vettura completamente estranea all’infrazione. Chi operasse materialmente il «cambio» è ora naturalmente al vaglio degli inquirenti, così come è da accertare se i «favori» avvenissero solo per amicizia o pagando qualche cifra «inferiore alle multe». Di certo non si crede al semplice errore e i magistrati hanno disposto il sequestro delle documentazioni. L'errore, forse, avrebbe potuto essere preso in considerazione se si fosse trattato di un numero minore di verbali. Ma ora, vista la mole corposa, si pensa a persone compiacenti che modificavano gli estremi per far risparmiare ai contravventori, probabilmente amici, numerose multe. Bisognerà ora comunque accertare di chi siano le responsabilità e non è escluso che nei prossimi giorni saranno interrogati gli ausiliari del traffico e probabilmente anche alcuni dipendenti degli uffici competenti in grado di fornire chiarimenti. Ancora da definire, intanto, l'importo del danno conseguente ai verbali contraffatti. Di sicuro, il personale dell'ufficio contravvenzioni ha impiegato molte ore di lavoro per comparare verbali e ricorsi, senza dimenticare i mancati introiti e le spese postali. Solo con l'evolversi dell'inchiesta giudiziaria potranno essere chiariti i punti ancora oscuri; ma inevitabilmente già si ipotizza una megatruffa. Il Mattino
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Napoli. Pedofili davanti al Municipio |
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 Notizia n° 159 del: 07/06/2006 [23:50] Autore: Segretario generale
Rapporti sessuali consumati in piedi, dietro a un portone, in garage dismessi o addirittura, di sera, per strada. L’orrore era dietro casa con una dozzina di vittime tra i dieci e i quattordici anni e orchi - almeno sei - insospettabili: uomini di una certa età, tutti al di sopra dei cinquanta, tra cui un paio di professionisti. L’inchiesta - coordinata dal pm Gabriella Gallucci e che è parallela a quella coordinata dal capo della Direzione Distrettuale Antimafia, Franco Roberti - sui bambini rumeni sfruttati da pedofili napoletani si arricchisce di spaventosi dettagli. Compare un bambino, per una mezz’ora, nel cuore di Napoli - a piazza Municipio o in Galleria Umberto I - costa tra i venti e i trenta euro. Chi ne ha approfittato finora ha le ore contate di libertà: presto gli agenti della Polizia Municipale, col tenente Giovanni Galliano - autori di un’indagine agghiacciante e in parte documentata in un filmato realizzato dalla squadra di giornalisti di «Alice» il programma in onda il giovedì su Rai2 - stringeranno loro le manette ai polsi. Due sono già dietro le sbarre, arrestati un mese fa per violenza sessuale. Ma non finirà al fresco soltanto chi ha approfittato della fame e dell’indigenza di queste anime innocenti. Le manette verranno strette ai polsi anche di chi ha organizzato il mercato. Che non sono napoletani. Gli organizzatori del malaffare sono di Calarasi, la martoriata città della Romania. È lì che avviene la vendita degli schiavi. C’è da sottolineare, infatti, che - come il Mattino aveva paventato circa due anni fa - alcuni dei ragazzini che si prostituivano non risultano essere i figli delle donne che li avevano in custodia. Vale a dire che solo sul passaporto risultavano essere loro figli, ma nella realtà erano stati acquistati proprio perchè una volta nella nostra città potessero poi prostituirsi. Sulla vicenda interviene il sindaco con una nota diffusa in serata. «Le numerose indagini condotte in questi ultimi mesi dalla Polizia Municipale testimoniano l’attenzione e l’interesse costante dell’Amministrazione nei confronti dell’infanzia indifesa» scrive, in una nota congiunta, Rosa Russo Iervolino e l’assessore Nicola Oddati. «La vicenda è già stata oggetto dell’attività dell’Ufficio Minori - Nucleo Polizia Giudiziaria - che ha condotto un’indagine riservata circa il presunto giro di prostituzione minorile nella Vie Verdi, Piazza Municipio e Galleria Umberto ed ha immediatamente informato la Procura Ordinaria e Minorile. Dopo gli accertamenti di rito, i minori coinvolti sono stati inseriti in apposite strutture protette». Il Mattino
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