Inoltre per i soli colleghi iscritti al nostro sindacato, che ne facciano richiesta, prestiamo piena assistenza nella ricerca della mobilità (anche attraverso i nostri referenti sui territori) e per tutto l'iter burocratico.
Si prega tutti coloro che abbiano ottenuto la mobilità, di darne comunicazione per cancellare la richiesta.
Si ringrazia per la fattiva collaborazione
IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini
AL SIG.SINDACO DEL COMUNE DI NAPOLI ON.le L. de Magistris
AL SIG.SEGRETARIO GENERALE DEL COMUNE DI NAPOLI Dott. A. AURICCHIO
AL COMANDANTE DEL CORPO DI P.M. Dott.C. ESPOSITO
AI LAVORATORI DELLA POLIZIA MUNICIPALE
OGGETTO: DOPO LO STRAORDINARIO ELETTORALE ILLEGITTIMITA’ ANCHE SULLA FORMAZIONE. LE SCRIVENTI RAPPRESENTANZE - COME ORMAI PRASSI ILLEGITTIMAMENTE CONSOLIDATA SOLO OGGI HANNO ASSUNTO CHE, AL DI FUORI DI OGNI CONCORDATO ITER FORMATIVO E IN DISCONOSCENZA DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO, IN UNA STRUTTURA DEL PORTO DI NAPOLI SI E’ TENUTA UNA ATTIVITA’ FORMATIVA “PATROCINATA” CLICCA QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO
Su YOUTUBE https://youtu.be/riHx4yhRZzU Audio dell’ intervento, su proposta di legge riforma della Polizia Locale e sicurezza dei cittadini, del Segretario Nazionale Lipol e RSU Daniele Minichini - nell’incontro tenuto lunedì 16 Maggio 2016, su Riforma Polizia Locale, presso la sede Nazionale del PD in Via Sant Andrea deklle Fratte 16 Roma - con gli on.li Emanuele Fiano Alessandro Naccarato Daniela M. M. Gasparin Roger De Menech Intervenute anche le OO.SS : CSA, OSPOL(CSA), SULPL(Diccap), CGIL,CISL,UIL,SILPOL,le Associazioni di categoria: ANVU,ANCUPM,ARVU, Associazione Polizia Provinciale
abbiamo ritenuto utile e opportuno avere con voi uno scambio di idee sulla Riforma della Polizia Locale che, come certamente saprete, ha iniziato il suo iter legislativo presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera lo scorso 5 maggio con la relazione svolta dal Relatore di maggioranza, On. Alessandro Naccarato.
Il nostro incontro, che si terrà lunedì 16 maggio alle ore 10.30 presso la Direzione Nazionale del PD, Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 – Roma, sarà anche l'occasione per discutere eventuali altre questioni non oggetto del provvedimento di riforma all'esame del Parlamento.
Vi chiedo cortesemente di inviare i nominativi di chi parteciperà all'incontro al seguente indirizzo email: sicurezza@partitodemocratico.it
In attesa di un Vostro gentile cenno di riscontro, Vi saluto cordialmente
Emanuele Fiano
Sicurezza Partito Democratico Direzione Nazionale Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 00187 Roma 06.695321 - 06.67547942
Gentile On. Emanuele Fiano, in riferimento all'incontro di lunedi 16 maggio alle ore 10.30 presso la Direzione Nazionale del PD, Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 - Roma, relativo all'oggetto, siamo lieti di confermarLe la presenza di Daniele Minichini Segretario Generale Nazionale del Sindacato Li.po.l "Libera Polizia Locale". Cordiali saluti La Segreteria Lipol
...
IL Sindacato Li.Po.L. "Libera Polizia Locale" sarà presente nella persona del nostro Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini per rappresentare le incongruenze e le difficoltà di una Polizia Locale, quella italiana, frammentata e disarticolata rispetto alle realtà europee ove la stessa Polizia fa parte dei comparti di sicurezza mentre nella nostra nazione è un essere " ibrido" impiegato o agente di polizia a secondo di come faccia comodo alla politica. Perciò ribadiamo la necessità di una reale riforma che equipari la Polizia Locale alle altre forze di Polizia riconoscendole: - inserimento nella legge 121/1981, quale Forza di polizia ad ordinamento locale - perequazione assistenziale, previdenziale e pensionistica agli assetti delle polizie statali, equo indennizzo - contratto pubblico e separato nel nuovo comparto "Funzioni Locali" - superamento dei limiti spazio-temporali delle qualifiche di p.g. e p.s. con il porto pistola sul territorio nazionale - riordino delle figure e dei profili e progressione di carriera - divieto di incarichi di dirigente e/o comandante a soggetti non appartenenti alla Polizia Locale - percorsi formativi di crescita professionale e di valorizzazione dell'esperienza tramite scuole, università o accademie pubbliche o soggette alla vigilanza ed al controllo pubblico.
Al Comandante del S.A.P.L. Al Sig. Sindaco e Assessore alla Sicurezza Al Presidente della D.T.A.
Oggetto: diniego diritti legislativi e contrattuali – Permessi e licenze per U.M.F. – Festivi e feriali.
Viene segnalato alle scriventi OO.SS. e alle R.S.U. di riferimento la circostanza per la quale a dipendenti in servizio domenicale sono rifiutate licenze per urgenti motivi familiari previste dalla legislazione nazionale (Legge 104 – 53 – ecc.), dal CCNL/99 (art. 19 C/1°), e razionalizzate anche dal Regolamento della Polizia Municipale di Napoli. Sul piano degli evitabili contenziosi, giova ricordare che il Comune di Napoli ad oggi non risponde ai solleciti delle scriventi rappresentanze sulle modalità di prestazione del lavoro festivo, rispetto a come strutturato, e sulla normativa dell’orario di lavoro (35 ore settimanali per i lavoratori turnanti) e di servizio applicata, e pertanto si reitera la convocazione di un apposito confronto, volto ad allineare le prestazioni alle prerogative contrattuali. In linea, rammentiamo che Codesta Amministrazione ha disdettato tutti gli accordi sindacali, e che secondo “previsioni legislative” (Legge 15 e c.d. D. Lgs Brunetta del 2009), ossia ad avviso della parte datoriale la domenica è da considerarsi un giorno feriale normale, e se tanto vale, ancor di più, non si comprendono le ragioni e motivazioni del diniego di tali licenze per U.M.F. , evidenziando – ad esempio per le richieste ex Legge 104/92 – che il S.A.P.L. richiama: • pedissequamente una previsione di programmazione richiesta dal Ministero della F.P. (Soggetto abilitato tanto quanto il Sindacato a interpretare), ma NESSUNO CHE ABBIA SCIBILE UMANO AD OGGI ha saputo rispondere agli interrogativi delle scriventi, su come siano programmabili: • crisi epilettiche - crisi psichiatriche e neurologiche – acuizione patologie muscolo scheletriche – ecc., eppure il Sig. Sindaco che legge presenzia a varie iniziative a sostegno dei supporti alle disabilità, che evidentemente cadono quando si tratta dei familiari e dei dipendenti comunali. Non ci stuferemo mai di condannare i dipendenti furbetti e approfittatori del “cartellino - dei permessi – licenze – ecc., che abusano di conquiste legislative e contrattuali, poiché ledono gli interessi dei cittadini e attentano ai bisogni di chi versa, seriamente, in condizioni limite, ma a tutela della dignità di queste Persone ribadiamo che mai alcun abuso è emerso dalle periodiche campagne di criminalizzazione e inchieste svolte sui suddetti dipendenti dell’Ente; “crociate mediatiche e politiche” imbastite da chi vuole abbattere lo stato sociale e il potere contrattuale dei dipendenti comunali. In ragione di quanto esposto, oltre al richiamato confronto sindacale, le scriventi chiedono un accertamento sull’illegittimo uso della discrezionalità al diniego oggettivato (da parte del Dirigente – P.O. e/o Responsabile di turno), anche perché le prerogative di cui alla Legge 104/92 sono coperte da contribuzione nazionale che determinano egida dello Stato, evidenziando, in ogni caso, che per disposizione di questa Amministrazione, l’assenza a qualunque titolo svolta dal dipendente in un turno festivo obbliga lo stesso a recuperata nel festivo successivo. Per il Coordinamento e la R.S.U. di Riferimento Area P.L. F. Pinto S. Guerriero – A. De Bisogno A. Micillo – D. Minichini O.Cerrito
Giugliano, polizia municipale e premi di produttività: la denuncia della Lipol: “Puniti ingiustamente i vigili che si assentano dal lavoro per problemi familiari”
Operatori di Polizia Municipale “colpevoli” di esercitare i diritti che la Legge prevede e per questo sarebbero stati puniti o addirittura esclusi relativamente alla ripartizione dei premi di produttività. Accade a Giugliano, dove sono appena una sessantina di poliziotti locali a fronteggiare una realtà tra le più estese e complesse dell’area metropolitana di Napoli. Il criterio adottato per la ripartizione dei fondi del salario accessorio relativo all’anno 2015 – secondo la denuncia di un sindacato – pare essere stato quello di tagliare coloro che hanno usufruito “una tantum” dei permessi di congedo parentale, assistenza disabili o malattia anche grave fino all’esclusione totale per chi è stata assente in quanto “colpevole” di aver fatto un figlio.
“Ma qua non si tratta di una questione economica – tuona Daniele Minichini, segretario nazionale della LIPOL – Libera Polizia Locale- non siamo qui ad elemosinare qualche centinaio di euro, ma a sostenere il principio secondo cui è inaccettabile punire e quindi valutare negativamente chi si deve assentare dal lavoro per problemi familiari a prescindere dal rendimento sul posto di lavoro, ovvero usufruire dei permessi previsti dalle leggi e dai contratti collettivi. Qui non siamo in presenza di nessun abuso, se cosi fosse invito il dirigente ad effettuare tutte le indagini del caso per prendere i relativi provvedimenti, ma solo di neo-genitori che si barcamenano tra mille difficoltà per conciliare orari di lavoro, turni e vita familiare. Quanto alle neo mamme invece di escluderle completamente dal fondo sarebbe bastato un riconoscimento minimo anche di qualche decina di euro per lanciare il messaggio che il Comune di Giugliano sostiene la maternità e tutela la donna lavoratrice.
Mi auguro- conclude Minichini- che l’amministrazione comunale e il Dirigente del settore rivedano al più presto tali criteri e che accanto alle giustificazioni dei freddi numeri dei capitolati e delle determine legate alle presenze effettive trovino spazio anche considerazioni di carattere umano che guardino alla persona nel suo complesso oltre al semplice dipendente; continuando ad operare in questo modo l’unico risultato che si otterrà sarà quello di demotivare ulteriormente il personale già duramente messo alla prova da un contesto nel quale i contratti sono bloccati da sei anni, dalla normativa ambigua della polizia locale che pretende mansioni da veri e propria Polizia ma con le tutele e gli strumenti di semplici impiegati comunali e dai i rischi propri del mestiere a causa della escalation di aggressioni a danno dei pubblici ufficiali e della difficile realtà territoriale del nostro territorio. In mancanza di ciò la LIPOL non esclude di adottare tutti gli strumenti propri del sindacato nelle sedi opportune per tutelare la dignità e i diritti dei lavoratori e le lavoratrici.
La giunta del Comune di Napoli ha approvato la delibera per l’assunzione dei figli di Franco Bruner e Vincenzo Cinque, vittime del dovere in forza alla Polizia Locale di Napoli. La delibera viene inviata a Roma al vaglio della commissione Interministeriale per gli enti locali in pre-dissesto.
La giunta del Comune di Napoli ha approvato la delibera per l’assunzione dei figli di Franco Bruner e Vincenzo Cinque, vittime del dovere in forza alla Polizia Locale di Napoli. La delibera viene inviata a Roma al vaglio della commissione Interministeriale per gli enti locali in pre-dissesto.
Come Lipol condividiamo pienamente la posizione dei delegati sindacali Sulpm e Uil di Pavia è anche se ,per ora, non siamo presenti in quella città siamo lo stesso pronti ad affiancarli
Il ministero esclude la polizia locale dai servizi straordinari e scatta la protesta: «Sospendiamo i controlli sulla movida»
PAVIA. Vigili sul piede di guerra per una decisione del ministero dell’Interno ripresa dalla questura di Pavia. In vista del referendum anti-trivelle di domenica 17 aprile, infatti, il Viminale ha deciso che il servizio di ordine pubblico ai seggi potrà essere garantito da polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale o polizia penitenziaria, ma non dalla polizia locale. Una scelta che sta destando proteste in tutta Italia. A Pavia, ieri, hanno preso posizione Sergio Bazzea, del Suilpm (sindacato unitario lavoratori polizia municipale) e Maurizio Poggi della Uil - funzione pubblica. I vigili si sentono beffati da questa decisione perchè, ad esempio, a Pavia la questura ha chiesto loro di garantire sicurezza al tribunale dopo la tragica sparatoria avvenuta nelle aule del palazzo del giustizia di Milano, ma allo stesso tempo li esclude da un servizio che, in termini puramente monetari, ha un certo peso sullo stipendio in termini di ore straordinarie. Essendo stati dispensati dall’ordine pubblico ai seggi, i sindacati dei vigili chiedono ora la revoca di tutte le funzioni legate all’ordine pubblico. Quindi il servizio per la movida (dove spesso i vigili sono chiamati a intervenire a causa di risse o casi di ubriachezza molesta), i trattamenti sanitari obbligatori, il servizio allo stadio Fortunati, le occupazioni abusive e relativi sgomberi, l’allontanamento di minori su disposizioni del giudice, il servizio di vigilanza alle poste, il presidio a cortei e manifestazioni, il servizio di vigilanza presso strutture d’accoglienza per stranieri, le richieste di intervento per avventori molesti nei bar, i presidi fissi presso le strutture dei servizi sociali e gli interventi nelle abitazioni per le liti famigliari. Il ragionamento degli esponenti sindacali della polizia locale, insomma, è che se le funzioni di ordine pubblico valgono per le situazioni più scomode, allo stesso modo dovrebbero valere per i presidi ai seggi elettorali, attività certamente più tranquilla e meno rischiosa rispetto a uno sfratto e, tra l’altro, anche meglio retribuita. La protesta, per ora, si limita alla richiesta - provocatoria - di essere dispensati da una serie di servizi delicati quanto indispensabili. Ma il caso potrebbe avere ulteriori sviluppi.
Raggiunto l’accordo per i nuovi comparti ed aree di contrattazione del pubblico impiego
Aran e Sindacati hanno firmato l’Ipotesi di accordo quadro nazionale che ridefinisce i nuovi comparti e le nuove aree di contrattazione del pubblico impiego.
L’accordo - che è stato firmato dalla gran parte delle confederazioni sindacali presenti al tavolo - conclude la trattativa avviata qualche mese fa, a seguito degli indirizzi impartiti all’Aran dal Governo e dai Comitati di settore delle Regioni e delle Autonomie locali.
E’ un accordo importante che introduce cambiamenti rilevanti nell’assetto del sistema contrattuale pubblico.
I comparti di contrattazione passano da 11 a 4, in linea con la norma di legge che pone un tetto massimo di quattro al numero dei comparti (art. 40, comma 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001). Si realizza pertanto un significativo accorpamento degli ambiti sui quali si svolgeranno le trattative per i rinnovi contrattuali nazionali.
I nuovi comparti sono:
- Funzioni centrali, nel quale confluiscono gli attuali comparti Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici, Enti di cui all’art. 70 del d.lgs. n. 165/2001 (in particolare: Enac, Cnel);
- Funzioni Locali, che conserva il perimetro dell’attuale comparto Regioni-autonomie locali;
- Istruzione e ricerca, nel quale sono compresi gli attuali comparti Scuola, Accademie e conservatori, Università, Enti pubblici di ricerca, Enti di cui all’art. 70 del d.lgs. n. 165/2001 (in particolare, Agenzia spaziale italiana);
- Sanità, che non muta sostanzialmente la sua fisionomia, ricomprendendo gli enti ed aziende dell’attuale comparto Sanità.
Il comparto Funzioni centrali conterà circa 247.000 occupati; il comparto Funzioni locali, 457.000; il comparto Istruzione e ricerca, 1.111.000; il comparto Sanità, 531.000 (dati riferiti al 2014, Elaborazione Aran su dati conto annuale RGS).
In stretto collegamento con i quattro comparti, l’Accordo ha anche operato una ridefinizione delle aree dirigenziali, cioè degli ambiti sui quali saranno negoziati gli specifici accordi riguardanti la dirigenza pubblica.
Le nuove aree dirigenziali sono:
Area delle Funzioni centrali, comprendente i dirigenti delle amministrazioni che confluiscono nel comparto Funzione centrali, cui si aggiungono i professionisti e i medici degli enti pubblici non economici;
Area delle Funzioni locali, nel quale trovano collocazione i dirigenti degli enti del comparto Funzioni locali; i dirigenti amministrativi, tecnici e professionali degli enti ed aziende del comparto Sanità; i segretari comunali e provinciali;
Area dell’Istruzione e della ricerca, comprendente i dirigenti del comparto Istruzione e ricerca;
Area della Sanità, all’interno del quale sono collocati i dirigenti degli enti ed aziende del comparto Sanità, ad eccezione dei dirigenti amministrativi, tecnici e professionali.
Le nuove aree dirigenziali avranno queste dimensioni: circa 6.800 occupati nell’area delle Funzioni centrali; 15.300 nell’area delle Funzioni locali; 7.700 nell’area Istruzione e ricerca; 126.800 nell’area della Sanità (dati riferiti al 2014, Elaborazione Aran su dati conto annuale RGS).
L’accordo ha inteso semplificare l’assetto attuale, ma salvaguardando talune differenze che caratterizzano il sistema amministrativo italiano. In tale ottica, è stata mantenuta la distinzione tra PA centrale e PA regionale e locale e si è tenuto conto, in special modo con riferimento alle aree dirigenziali, del nuovo profilo dell’organizzazione amministrativa, disegnato nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione, recentemente varata dal Governo.
Per accompagnare la transizione al nuovo assetto contrattuale, le parti hanno stabilito una breve finestra temporale all’interno della quale i sindacati potranno realizzare processi di aggregazione o fusione. Si tratta di una previsione che intende agevolare il percorso verso il nuovo assetto della rappresentatività sindacale del pubblico impiego.
Di seguito le principali disposizioni che riguardano gli enti locali.
Articolo 1
I commi 9 e 9 bis prevedono la possibilità per le province e le città metropolitane di prorogare, per comprovate necessità, i contratti di lavoro a tempo determinato fino al 31/12/2016.
Il comma 10 conferma per il 2015 la stabilizzazione dei lavoratori LSU dei Comuni della Regione Calabria in caso di mancato rispetto del patto di stabilità, senza l’applicazione di sanzioni.
Il comma 10 quater autorizza per il triennio 2016-2018 i Comuni della Regione Umbria colpiti da terremoti a stipulare contratti di lavoro a tempo determinato peril completamento delle attività di ricostruzione.
Articolo 2
Il comma 2 bis sposta al 31/12/2018 il ripristino delle sezioni distaccate insulari dei tribunali di Ischia, Lipari e Portoferraio.
Articolo 2 ter
Viene ridefinito l’assetto territoriale degli Uffici del Giudice di Pace.
Articolo 4
Il comma 1 proroga per l’anno 2016 le disposizioni del D.L. n.314/2004 che attribuiscono al Prefetto i poteri sostitutivi per l’approvazione del bilancio di previsione degli enti locali che non vi abbiano provveduto nei termini.
Il comma 1 bis estende all’anno 2016 la possibilità concessa agli enti territoriali di utilizzare le risorse derivanti da operazioni di rinegoziazione dei mutui e di riacquisto dei titoli obbligazionari emessi senza vincoli di destinazione.
Il comma 4 proroga al 31/12/2016 l’esclusione dall’obbligo di esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali da parte dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti o fino a 3.000 abitanti se appartengono comunità montane.
Il comma 5 proroga al 31/12/2016 il termine previsto per l’utilizzo di risorse già disponibili per le nuove Province di Monza Brianza, Fermo e Barletta/Andria/Trani.
Il comma 6 bis provvede alla ricognizione ed al riparto del Fondo Sperimentale di Riequilibrio delle Province per il 2016.
Articolo 4 bis
Differisce al 2017 il termine per la richiesta di contributi da parte degli enti dissestati.
Articolo 5
Reca proroga al 30 giugno 2016 in materia di beni e attività culturali e di termini per la delimitazione dei distretti turistici da parte delle Regioni.
Articolo 10
Il comma 1 sposta al 30 giugno 2016 il termine entro il quale le Società del Gruppo Equitalia cesseranno di effettuare la riscossione spontanea e coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali dei Comuni e delle società partecipate.
Il comma 1 bis sposta il termine per l’insediamento delle commissioni censuarie e centrale.
Il comma 6 contiene il blocco dell’adeguamento automatico dei canoni di locazione passiva degli immobili condotti dalle amministrazioni pubbliche.
Il comma 6 bis riapre i termini della procedura di trasferimento dei beni immobili dallo Stato agli enti territoriali.
Articolo 11
Proroga il termine relativo ad interventi emergenziali per i territori di alcune Province di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Articolo 11 bis
Proroga termini in materia ambientale, tra cui l’adozione del programma di rigenerazione del comprensorio Bagnoli-Coroglio.
Lecco, 26 febbraio 2016 - La polizia locale non vuole la pistola in dotazione. O almeno è così per un gruppo di agenti che ha firmato un documento per non girare a Lecco con un’arma nella fondina. Sarebbero infatti 20 - sui 27 adibiti all’uso della pistola - i vigili che dicono no alla proposta nel nuovo regolamento. E anzi, i ghisa chiedono mezzi più moderni e maggiore personale. «Si tratta di uno spreco assurdo – affermaAlberto Anghileri, consigliere di Con la sinistra cambia Lecco – verranno spesi circa 40mila euro per comprare le armi, e l’armadio blindato che le conterrà, ma bisogna intervenire altrove. Al di là della posizione che ognuno può avere nei confronti dell’utilizzo delle pistole, penso che siano davvero soldi buttati e che invece si potrebbero spendere in maniera diversa». Stesso discorso per le Rsu del Comune, che hanno infatti contestato il costo dell’operazione, ritenuto elevato. E così, proprio pochi giorni prima del voto a palazzo Bovara sulle armi ai vigili, sono proprio gli agenti a spiegare la posizione del Corpo e, in qualche modo, chiarendo che non hanno intenzione di utilizzare uno strumento pericolosissimo, soprattutto senza un adeguato addestramento. «Già un paio di anni fa il consiglio comunale ne aveva discusso – prosegue Anghileri –, giustamente si era soprasseduto dando in dotazione uno spray urticante come strumento di difesa. In questi due anni, una sola volta è stato necessario l’uso di questo spray per consentire ai vigili di difendersi, mi pare del tutto evidente l’inutilità di dotarsi di armi».
Francesca Bonacina, assessore alla Polizia locale, spiega che «c’è stata la necessità di rifare il regolamento. La legge regionale del 2015 stabilisce nuove indicazioni e siamo chiamati a rimettere mano al documento che c’è dal 1993. Sappiamo benissimo che non si migliora la sicurezza diffondendo le armi, ma abbiamo pensato che la dotazione agli agenti ci può stare in situazioni particolari: scorte, lavoro notturno e pronto intervento in urgenza. Ovviamente gli agenti che dovrebbero utilizzare le pistole entrerebbero in un circuito di formazione: dobbiamo tutelare sia i vigili sia le persone comuni». Bonacina chiarisce che «non ci saranno gli agenti con la pistola ad aiutare i bambini ad attraversare la strada, ma tra i compiti della polizia locale c’è sempre più un supporto alle forze dell’ordine». Per questo, secondo il vicesindaco, «è giusto averle in dotazione». Ma ora bisognerà convincere i vigili.
COMUNE DI REGGIO, AVVIATA LA MODIFICA DEL REGOLAMENTO DI POLIZIA LOCALE
REGGIO CALABRIA. La Giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato la delibera di indirizzo al Consiglio per la modifica del regolamento di polizia municipale. La delibera – spiega una nota – dispone la modifica della denominazione del Settore “Polizia Municipale” in “Polizia Locale” e propone al Consiglio Comunale l’adozione del provvedimento di modifica del Regolamento. Il nuovo regolamento è armonizzato rispetto alla nuova microstruttura del settore con l’obiettivo di razionalizzare e rendere più efficiente la presenza degli agenti di polizia locale sul territorio. Sono modificate in parte le funzioni assegnate al ruolo del vicecomandante vicario, così come varieranno i segni distintivi degli agenti e degli ufficiali, in linea con gerarchia di anzianità all’interno del corpo. Novità importante all’interno del regolamento è l’istituzione del nuovo servizio denominato “Polizia Stradale”, creato con l’obiettivo di efficientare il controllo del territorio e il rispetto delle norme del codice della strada nel comprensorio urbano reggino. “L’atto di indirizzo al Consiglio Comunale del nuovo regolamento sulla Polizia Locale è la base per rendere operativa una strategia complessiva per il miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza – ha dichiarato l’Assessore alla Sicurezza Giovanni Muraca – pur con le scarse risorse disponibili, l’Amministrazione sta mettendo in atto una serie di misure per efficientare il lavoro della polizia locale sul territorio, anche in relazione alle esigenze che giungono dai cittadini, che rimangono il nostro riferimento primario. La proposta di regolamento sarà adesso indirizzata alla discussione del Consiglio comunale e sarà condivisa con le parti sociali, secondo una logica di confronto e di dialogo disposta secondo gli intendimenti espressi dal Sindaco Falcomatà”.
Niente più patente di guida per chi soffre di apnee notturne
Chi soffre diapnee notturnenon potrà piùguidare. Potrà farlo solo se questo disturbo sarà trattato in maniera adeguata e la sonnolenza diurna migliorerà. L’ha deciso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con undecretodel 22 dicembre 2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale che ha recepito una direttiva europea.
Lasindrome delle apnee ostruttive notturne(OSAS), classificabile come un disturbo del sonno, può infatti causare dei colpi di sonno allaguida, un vero e proprio pericolo per la sicurezza stradale pubblica. Qualche anno fa l’Aci stimava un rischio di provocare un incidente stradale maggiore fino a sette volte per le persone interessate da questa condizione.
“Lapatente di guida– si legge nel decreto ministeriale – non deve essere né rilasciata né rinnovata a candidati o conducenti affetti da disturbi del sonno causati daapnee ostruttive notturneche determinano una grave ed incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte”.
Rilevante, però, il trattamento della sindrome delle apnee notturne
“La commissione medica locale può autorizzare allaguidai soggetti affetti dasindrome da apnee ostruttive notturnemoderate o gravi che dimostrino un adeguato controllo della sintomatologia presentata con relativo miglioramento della sonnolenza diurna, se del caso confermato da parere specialistico di strutture pubbliche”, specifica il ministero.
Ma cosa si intende per “apnee notturne”? «L’apneaè un’interruzione non consapevole della normale respirazione e comporta un sonno poco riposante. Durante l’apneavi è infatti un risveglio cerebrale non consapevole e un sovraccarico cardiaco perché il cuore deve aumentare il proprio lavoro per garantire apporto di ossigeno in periferia. Al sonno poco riposante corrisponde un aumento della stanchezza diurna che può essere un fattore limitante le proprie performance intellettive», spiega il dottorLuca Malvezzi, otorinolaringoiatra dell’ospedale Humanitas.
Quali sono i trattamenti per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno?
«Nell’immediato, in particolare nei soggetti con OSAS di grado grave o severo, nonché dei pazienti conapneecentrali – aggiunge – l’unica soluzione è la C-PAP, un’apparecchiatura che spinge ossigeno a pressione positiva nelle alte vie aeree impedendone il collabimento e quindi l’apnea».
Con quali conseguenze? «Il paziente è protetto fin da subito dalle situazioni sfavorevoli correlate al disturbo del sonno e può proiettarsi nel futuro prendendosi il tempo di lavorare sul peso corporeo e sull’aumento dell’attività fisica (aerobica), e acquisendo un nuovo stile di vita», conclude lo specialista.
Al Sig. Sindaco di Napoli e Assessore alla Sicurezza
On.le Luigi de Magistris
Oggetto: Trasferimenti arbitrari personale del Corpo P.M. .
Le scriventi OO.SS e le R.S.U. di riferimento, alla luce degli ennesimi trasferimenti che, motivazioni di routine a parte, nella stragrande maggioranza dei casi fanno seguito a prestazioni non rese in giornate festive, e ciò a prescindere:
Dal dovuto opportuno scrupoloso esame delle reali condizioni che hanno indotto i dipendenti ad assentarsi per malattia (nel periodo in cui peraltro imperversa l’influenza) e/o a chiedere licenza per urgenti motivi di famiglia, quindi in assenza di criteri-parametri e in dispregio a condizioni costituzionalmente e contrattualmente garantite;
Dalla concreta considerazione dello stato di servizio dei suddetti, significando che tutti gli appartenenti al Corpo, e in particolare in personale anziano nel servizio, hanno diritto a essere trattati e valutati anche/soprattutto nel rispetto dell’impegno e della professionalità profusi nello svolgimento del dovere istituzionale, e solo dopo emarginati anche disciplinarmente se recidivi in talune condotte che, tra l’altro, penalizzano i servizi e i Colleghi che operano sul territorio;
Dalla manifesta negativa volontà del Sig. Sindaco (e di chi ha interessi in tal senso) a non varare un regolamento sui trasferimenti e mobilità del personale della P.M., e ciò malgrado si fosse impegnato in tal senso, onde far cessare, come rivendicato dalle scriventi rappresentanze, arbitri e deportazioni individuali e/o di massa che avviliscono tutti gli appartenenti al Corpo,”;
con la presente chiedono il rientro di tutto il personale iniquamente trasferito, e la riapertura del confronto (già assicurato pure al Prefetto della Provincia di Napoli) per predisporre un Regolamentodei trasferimenti e della mobilità interna al Corpo che garantisca la trasparenza e l’equo trattamento di tutti gli appartenenti alla P.M. e in particolare di quelli che non hanno “santi cui appellarsi”.
Nella certezza di riscontro, che varrà ad evitare azioni sindacali a tutela dei diritti dei lavoratori cui si negano dignità e diritti, si porgono distinti saluti.
Per il Coordinamento e le R.S.U. di riferimento Area Polizia Locale