CLICCA QUI PER LEGGERE POLIZIA LOCALE, IN ITALIA, FRA INCUDINE E MARTELLO Protocollo 91/2017 del 11/05/2017
“APERTIS VERBIS ERGA OMNES”
LI.PO.L. ”LIBERA POLIZIA LOCALE”
Il Segretario Generale
Al Presidente del Consiglio dei Ministri On.PaoloGentiloni
Al Presidente del senato della Repubblica On Pietro Grasso
Al Presidente della Camera dei Deputati On.Laura Boldrini
Agli Organi di comunicazione
POLIZIA MUNICIPALE IN ITALIA: FRA L' INCUDINE E IL MARTELLO
Le notizie di questi giorni sulla stampa nazionale hanno un che di surreale.
Surreale vedere consiglieri comunali di Napoli terza metropoli d’Italia chiedere ai Vigili Urbani di non applicare la normativa nazionale sulla DASPO ad un ambulante fioraio aizzando anche il popolino (notoriamente non amante di questa categoria).
Altrettanto surreale e sconcertante leggere la dichiarazione dell’ANFP (Associazione Nazionale Funzionari Polizia di Stato) là dove: “ ulteriori perplessità esprimiamo nell’aver concesso ai vigili urbani l’accesso alle banche dati delle Forze di Polizia poiché diverso è il sistema delle assunzione, della formazione, del controllo del personale e della subordinazione di essi ai sindaci. Infatti, più volte i Capi dei comuni sono stati oggetto di indagini da parte della Magistratura che hanno portato anche allo scioglimento di numerosi consigli comunali per infiltrazioni mafiose.”
Come se le infiltrazioni mafiose fossero esclusiva e/o prerogativa degli Enti locali . vorremmo solo ricordare che non è l’uniforme che fa l’uomo ma viceversa ed eroi e mele marce non mancano a nessuno.
Così senza voler indossare la veste di martiri (anche se non a caso San Sebastiano con le sue innumerevoli frecce nel corpo è sempre più attuale nel rappresentare ciò che giornalmente accade alla nostra categoria), ci chiediamo se non sia arrivato il momento che l’Italia si adegui finalmente al resto di Europa definendo per la polizia locale (municipale e provinciale ) regole nazionali (la famosa riforma della 65/86 sempre annunciata e mai varata), che determinino :attribuzioni, formazione, gradi, strumenti ponendo anche limiti al potere dei sindaci che spesso sminuiscono la “propria” polizia là dove si assiste a concorsi per “vigile urbano autista scuola bus” e/o a tempo determinato della serie “vigile usa e getti”.
Inoltre non è più procrastinabile la centrale unica operativa (in ogni città)con il numero unico europeo di emergenza (112) che contribuiscano al reale coordinamento di tutte le forze di Polizia ponendo le basi per una seria e fattiva collaborazione con pari dignità e rispetto fra i rispettivi appartenenti per il bene dei cittadini e della nazione stessa..
Daniele Minichini
Segreteria Nazionale Li.Po.L
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