Inoltre per i soli colleghi iscritti al nostro sindacato, che ne facciano richiesta, prestiamo piena assistenza nella ricerca della mobilità (anche attraverso i nostri referenti sui territori) e per tutto l'iter burocratico.
Si prega tutti coloro che abbiano ottenuto la mobilità, di darne comunicazione per cancellare la richiesta.
Si ringrazia per la fattiva collaborazione
IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini
Come Lipol condividiamo pienamente la posizione dei delegati sindacali Sulpm e Uil di Pavia è anche se ,per ora, non siamo presenti in quella città siamo lo stesso pronti ad affiancarli
Il ministero esclude la polizia locale dai servizi straordinari e scatta la protesta: «Sospendiamo i controlli sulla movida»
PAVIA. Vigili sul piede di guerra per una decisione del ministero dell’Interno ripresa dalla questura di Pavia. In vista del referendum anti-trivelle di domenica 17 aprile, infatti, il Viminale ha deciso che il servizio di ordine pubblico ai seggi potrà essere garantito da polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale o polizia penitenziaria, ma non dalla polizia locale. Una scelta che sta destando proteste in tutta Italia. A Pavia, ieri, hanno preso posizione Sergio Bazzea, del Suilpm (sindacato unitario lavoratori polizia municipale) e Maurizio Poggi della Uil - funzione pubblica. I vigili si sentono beffati da questa decisione perchè, ad esempio, a Pavia la questura ha chiesto loro di garantire sicurezza al tribunale dopo la tragica sparatoria avvenuta nelle aule del palazzo del giustizia di Milano, ma allo stesso tempo li esclude da un servizio che, in termini puramente monetari, ha un certo peso sullo stipendio in termini di ore straordinarie. Essendo stati dispensati dall’ordine pubblico ai seggi, i sindacati dei vigili chiedono ora la revoca di tutte le funzioni legate all’ordine pubblico. Quindi il servizio per la movida (dove spesso i vigili sono chiamati a intervenire a causa di risse o casi di ubriachezza molesta), i trattamenti sanitari obbligatori, il servizio allo stadio Fortunati, le occupazioni abusive e relativi sgomberi, l’allontanamento di minori su disposizioni del giudice, il servizio di vigilanza alle poste, il presidio a cortei e manifestazioni, il servizio di vigilanza presso strutture d’accoglienza per stranieri, le richieste di intervento per avventori molesti nei bar, i presidi fissi presso le strutture dei servizi sociali e gli interventi nelle abitazioni per le liti famigliari. Il ragionamento degli esponenti sindacali della polizia locale, insomma, è che se le funzioni di ordine pubblico valgono per le situazioni più scomode, allo stesso modo dovrebbero valere per i presidi ai seggi elettorali, attività certamente più tranquilla e meno rischiosa rispetto a uno sfratto e, tra l’altro, anche meglio retribuita. La protesta, per ora, si limita alla richiesta - provocatoria - di essere dispensati da una serie di servizi delicati quanto indispensabili. Ma il caso potrebbe avere ulteriori sviluppi.