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NAPOLI - SEMENTA :NON AVREI MAI SOSPESO IL CONCORSO   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Articolo dell'ex comandante Luigi Sementa pubblicato su Corriere del Mezzogiorno L’EX COMANDANTE DELLA MUNICIPALE Sementa: «Non avrei mai sospeso il concorso» La rissa tra vigili durante le prove per le promozioni I vigili urbani sono un Corpo di Polizia a tutti gli effetti. Anche se hanno competenza sul solo territorio comunale, hanno le stesse prerogative e le stesse qualifiche di un carabiniere o di un poliziotto. Si occupano di polizia giudiziaria e polizia amministrativa e rientrano nel piano coordinato di controllo del territorio. Ma il ruolo della polizia municipale deve essere di esempio. Fra le forze dell’ordine i vigili sono i primi a contatto con il pubblico. Queste cose le dicevo ai miei uomini nel 2008, da comandante dei vigili di Napoli appena insediato, e ho sviluppato questa mia convinzione nel corso di quattro anni. Mi sono proiettato all’esterno, ho valorizzato il personale e ho imparato da loro molte cose. Ho dato dignità a ciascuno, con una impostazione militare, da carabiniere. E oggi mi fa male al cuore vedere capannelli di vigili che chiacchierano, vestiti in maniera sciatta. Non ci sono uniformi, è vero, ma basta presentarsi in maniera decorosa. E’ una questione di immagine. Il Corpo da mesi ha un comandante pro tempore, che è stato mio collaboratore da tenente. È fedele, è nato nella polizia municipale di Napoli e qui ha sviluppato tutta la sua esperienza. C’è evidentemente bisogno di altro. E quello che è accaduto ieri, al di là dei torti e delle ragioni, è inammissibile e surreale. I vigili presenti al concorso erano lì come agenti o assistenti della polizia municipale, nelle funzioni a loro assegnate. Dunque pubblici ufficiali chiamati a partecipare ad un concorso bandito dall’Amministrazione locale. Non avrei mai sospeso il concorso, per dare la possibilità agli aventi diritto di misurarsi con le prove, dopo aver allontanato in maniera ferma e decisa i facinorosi, provvedendo ad una denuncia. Il punto è che non ci si deve mai dimenticare di essere vigili. Si è poliziotti ventiquattro ore al giorno e non solo quando fa comodo. E’ una questione morale, di dignità, di consapevolezza. Si svolge un ruolo per la comunità e non si è solo dei numeri. Quel che spiace è che c’è un evidente malcontento nel Corpo. Quel che è successo testimonia di un allontanamento, uno scollamento di una parte degli uomini. E il personale non allineato creerà sempre un disservizio. Bisogna sentirsi parte di un sistema di sicurezza, una ruota in un ingranaggio fondamentale. Ma ormai non è più cosi. 03 dicembre 2014 FONTE: Corriere del Mezzogiorno



Pubblicazione del: 04/12/2014
nella Categoria News


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Titolo Precedente: NAPOLI - COMUNE,CAOS E PROVE SOSPESE

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