UNA POLIZIA MUNICIPALE A NAPOLI con tecnologie che si avvicinino sempre di più agli standard di altre parti d'Italia e perciò con maggiore professionalità e formazione ben venga ma non ci si dimentichi anche di fornire maggiore protezione agli operatori, che come vedete anche nell'articolo qui sotto, sono sottoposti a continue aggressioni.
Protezione che dovrebbe essere a 360 gradi ovvero da capi di vestiario e attrezzature di difesa (giubbotti e corpetti anti taglio, spray urticante, manganello o quant'altro) a un coordinamento con le altre forze di polizia in modo da non fare della P.M. l'unico bersaglio e dei propri agenti "gli unici cattivi".
Daniele Minichini - Segretario Nazionale Lipol
Una postazione telematica per fotosegnalare le persone arrestate e un autovelox all’esterno della galleria Vittoria. Due novità importanti sono state presentate dal corpo dei vigili urbani. La prima, la postazione per le foto segnaletiche è stata comprata e messa in funzione dalla Polizia Municipale di Napoli per far fronte all’aumento del numero di persone fermate dagli agenti durante la loro attività sul territorio. Grazie al corso di addestramento una ventina di agenti della Municipale effettueranno le operazioni di segnalazione in maniera autonoma per poi trasferire i dati, foto ed impronte, alla banca dati della Questura. Il varo della postazione, costata 30mila euro, è avvenuto ieri. I primi ad essere immortalati, faccia e profilo e segni particolari, sono stati alcuni parcheggiatori abusivi fermati davanti ai ristoranti ed ai lidi di Marechiaro, sulla collina di Posillipo. Colpirà, invece, una fetta molto più ampia di Napoletani l’altra novità: l’autovelox all’esterno della galleria Vittoria. Da mercoledì i vigili hanno avviato dei test per misurare la velocità di uscita dei veicoli dal tunnel. Il limite è di 30Km/h, la media in un paio di ore di servizio, supera abbondantemente i 45. Fortunatamente, per ora, la macchina è stata solo provata, altrimenti a Napoli ci sarebbero un migliaio di persone senza più la patente.
articolo e foto : VIDEOCOMUNICAZIONI
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Motorino sequestrato, rivolta contro i vigili
L’aggressione al corso Garibaldi. Calci, pugni, lancio di pietre e bottiglie: tre agenti in ospedale |
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ANNA MARIA ASPRONE Vita difficile quella dei vigili urbani a Napoli. Dal Vomero a Fuorigrotta, da Chiaia al corso Garibaldi le aggressioni agli agenti di polizia municipale sono divenute quasi un fenomeno trasversale, che non tiene conto né del quartiere in cui avviene né tantomeno del motivo scatenante, cioè dell’operazione in cui sono impegnati i caschi bianchi. L’ultima aggressione, finita con tre vigili che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche nei pronto soccorso di due ospedali, è avvenuta nella tarda serata di venerdì al corso Garibaldi. Picchiati a calci e pugni da due uomini, mentre la folla lanciava pietre e bottiglie, solo perché stavano sequestrando il motorino ad una diciassettenne. La ragazza viaggiava senza casco insieme con una coetanea; lo scooter non aveva documenti. «Non sono state né le ragazze né i loro familiari giunti poco dopo sul posto ma due persone che non avevano nulla a che fare con l’intera vicenda» spiega uno dei tre agenti feriti Maurizio Zobel, 31 anni, da nove anni in forza alla Polizia Municipale ed in servizio, dallo stesso periodo, presso l’ottava unità operativa San Lorenzo, diretta dal tenente Alfredo Marraffino. L’agente venerdì sera era impegnato con altri due colleghi della sua unità, Vincenzo Moscariello e Fabrizio Carderopoli, all’incrocio tra via Casanova e corso Garibaldi. L’operazione a largo raggio era stata disposta dal comandante della polizia municipale, il generale Luigi Sementa, per impedire il transito ad alta velocità dei motorini, che in zona si vedono spesso sia nelle corsie preferenziali che sui marciapiedi. «Verso le 23,15, quindi quasi a fine turno - racconta Maurizio Zobel - abbiamo fermato un ciclomotore, 50 di cilindrata, guidato da una ragazza senza casco e con una coetanea a bordo. All’alt si è fermata e ci ha detto di aver lasciato i documenti a casa, così ha telefonato al padre per farseli portare. Ma - continua l’agente - poco prima che arrivasse il papà della ragazza, si sono avvicinati due uomini, uno di 51 anni e l’altro di 26 anni, zio e nipote, che stavano mangiando una granita dall’acquafrescaio all’angolo della strada». Poi Zobel rievoca i momenti dell’aggressione. «Prima ci hanno intimato di riconsegnare il mezzo alla ragazza, anche se non la conoscevano. Poi - aggiunge - il più giovane, dicendoci che era di San Giovanniello ci ha minacciato dicendo che ci avrebbero seguito fino a casa e poi uccisi. Intanto si era radunata una gran folla. Alcuni addirittura gridavano mentre i due balordi inveivano contro di noi, prendendoci a schiaffi, pugni e calci». I due sono stati condotti presso gli Uffici di Polizia Giudiziaria, dove il magistrato di turno ha disposto l'arresto immediato. Processati con il rito direttissimo sono stati condannati ad un anno di reclusione (pena sospesa) per aggressioni, minacce e lesioni, I tre vigili sono stati portati, due al pronto soccorso dell’ospedale Ascalesi e il terzo al Loreto Mare. Per tutti una prognosi di sette-otto giorni, per contusioni e escoriazioni multiple. «Soprattutto al corso Garibaldi i vigili non sono molto amati da una parte dei residenti - conclude Zobel - in questi mesi abbiamo sequestrato molti motorini fuorilegge e chi vive ai margini della legalità non gradisce la nostra presenza. Per fortuna c’è anche chi ci incita a continuare dicendo che ora è più facile scendere con i bambini o passeggiare senza timore di essere investiti dai motorini che passano ovunque». Amara la soluzione al problema trovata dall’acquafrescaio della zona. «Lo so che i motorini si fermano qui da me creando caos a tarda sera - ha detto ieri ai vigili - così ho deciso che alle 20 chiudo e non resterò più aperto fino a notte».
Fonte: IL MATTINO