IL LIPOL da sempre si batte contro gli sprechi di denaro e risorse umane. Ancor prima della sua nascita il suo fondatore Segretario Generale Daniele Minichini, più di dieci anni fa, durante un Coinvegno alla presenza dell'on. NAPOLITANO(oggi ns Presidente della repubblica) auspicò una riduzione dei Corpi di Polizia presenti in Italia per uniformarsi agli altri Paesi Europei (ove si arriva ad un massimo di tre Corpi di Polizia). Allo stesso tempo parlò di Centrale unificata e di un numero telefonico unico al quale i cittadini potessero segnalare qualsiasi tipo di allarme o problema. Oggi tutto ciò si è avverato in Europa mentre, come si palesa nell'articolo qui sotto riportato, l'Italia ritardataria viene bacchettata dalla UE Troppi numeri per emergenza, Ue contro Italia In Paesi Ue c'è il '112'. Nel nostro Paese, invece, una pletora Serve un'ambulanza per un ferito? Oppure un intervento dei vigili del fuoco oppure della polizia per un omicidio? In Germania, come in altri Paesi dell'Unione europea basta chiamare il 112, numero unico utile per tutte le emergenze che è gestito da una sala operativa che smista gli interventi in base alle situazioni richieste. Il numero unico per le emergenza semplifica anche la vita ai cittadini: prendiamo il caso di un tedesco (o di un cittadino europeo) che si trova in Italia per un periodo di vacanza o di lavoro. In caso di necessità, il cittadino Ue in Italia potrebbe avere non poche difficoltà a orientarsi nella giungla di numeri utili (tanti quante sono le emergenze immaginabili, o quasi). In Italia, infatti, continuano a sopravvivere diversi (troppi) numeri per le emergenze. C'è infatti il '113' gestito dalla Polizia di Stato e il '112', che in Italia (al contrario di quanto avviene in Europa) è il numero che si digita per richiedere il pronto intervento dell'Arma dei carabinieri. A questi, si aggiunge il '117' della Guardia di Finanza per chi intende denunciare illeciti fiscali o reati economici. Per le ambulanze e il soccorso medico il numero ad hoc è il '118'. Per gli incendi boschivi, per fare un caso, si arriva al paradosso di due numeri di emergenza: quello dei Vigili del Fuoco che è il '115' cui si è aggiunto nel tempo il '1515' del Corpo Forestale dello Stato. Chi è in mezzo al mare con una barca in avaria con il mare in tempesta può chiamare il '1530' ovvero il numero blu per le emergenze in mare della Guardia Costiera. E' da quasi tre anni che, con fasi alterne, a cavallo degli ultimi tre governi, è stata avviata in Italia la sperimentazione del numero unico per le emergenze. La fase propedeutica all'attivazione sul territorio nazionale del servizio 112 è stata avviata da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 4 agosto 2003), che ha anche costituito un gruppo di lavoro per l'avvio della sperimentazione. Il 15 marzo 2005 il Gruppo di lavoro ha approvato lo studio di fattibilità del progetto. Con DPCM del 30 giugno 2005 era stata inoltre istituita, presso il Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie, una specifica struttura di missione, denominata "Unità tecnico-operativa per l'istituzione del Numero Unico Europeo di Emergenza", allo scopo di coordinare tutte le attività necessarie all'attuazione del progetto. Sono poi partite le sperimentazioni in alcune città. Nel frattempo, però, l'Unione Europea (è di oggi la notizia) ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia sul numero unico europeo di emergenza 112. "Chiedo all'Italia - ha spiegato il Commissario Ue per i media e le società dell'informazione, Viviane Reding - di assicurare che tutte le chiamate al 112 siano gestite con la stessa efficienza delle chiamate agli altri numeri di emergenza nazionale da parte di tutti i centri di emergenza in modo che gli europei possano ottenere aiuto quando necessario". Insomma, una 'tirata d'orecchio all'Italia' che non ha ancora razionalizzato la 'giungla' dei numeri di emergenza e avviato un numero unico europeo che è il '112'. |