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Piacenza - «Colpo di spugna sulle pari opportunità per le vigilesse»
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La bozza del nuovo regolamento della P.M. di Piacenza ha già fatto discutere per la questione degli agenti armati con lo sfollagente, e ora per le pari opportunità. Dal testo sono spariti tutti i riferimenti alle pari-opportunità, che abbondavano invece nella versione del regolamento in vigore dal 1998, licenziato quando era comandante Elena Vezzulli e assessore competente Carla Antonini. Silenzio, invece, nella nuova proposta, sia sugli impegni di principio a evitare discriminazioni, anche in ambito formativo, sia sui cardini ideali sanciti in tal senso nello Statuto del Comune, sia su passaggi più espliciti, come per esempio il fatto di esonerare dai servizi serali e operativi le lavoratrici madri, da impegnare invece in servizi amministrativi.Su cento vigili, le vigilesse sono circa la metà. Un regolamento, insomma, che ha perso tutte le sue coloriture "rosa". E vero che il regolamento proposto viene mutuato pari-pari da quello regionale, Piacenza aveva indubbiamente conquistato una sua forza avanguardista nei diritti delle donne. E di queste "dimenticanze" si parlerebbe anche nel famoso parere inviato dall'Avvocatura del Comune (oggi retta proprio da Vezzulli) sulla bozza in oggetto. Per il Comune : nessuna discriminazione voluta, ma solo un implicito rinvio alle leggi nazionali che già regolano la maternità e già escludono certe mansioni, nel caso dei vigili nessuna donna che aspettasse un figlio verrebbe dirottata sui servizi in strada. Principio cardine che , ma si dà per assodato. La bozza è in fase di discussione, inviata agli uffici anche per essere integrata e migliorata, prima di essere sottoposta ai livelli politico-amministrativi, alla giunta e al consiglio comunale.
Pubblicazione del: 10/08/2006 nella Categoria
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