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Ercolano. Multe contraffatte, Comune truffato   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

 
Verbali manomessi con numeri di targa modificati. Oltre 150 comunicazioni redatte dagli ausiliari del traffico sono così arrivate a persone ignare del tutto di aver commesso un’infrazione. Ma, i dati delle vetture multate non corrispondevano ai modelli e ovviamente i proprietari hanno inviato in massa i ricorsi agli uffici del comando municipale per dimostrare l'estraneità ai fatti. E proprio l’enorme mole di contestazioni arrivata nel luglio 2005 agli uffici preposti, ha insospettito il tenente del corpo municipale Salvatore Napoli, che due mesi prima era diventato responsabile del settore contravvenzioni. In particolare i verbali contestati si riferivano al periodo in cui a Ercolano era in vigore il servizio di sosta a pagamento gestito dagli ausiliari dell'Ati Soges-Gea (che ha lavorato in città dal dicembre 2004 al gennaio 2006 quando il Comune ha rescisso il contratto «per inadempienze»). Dopo i dovuti accertamenti e comunicazioni all'amministrazione e alla ditta che gestiva il servizio, il tenente Napoli ha quindi deciso lo scorso marzo di informare anche l'autorità giudiziaria per le «anomalie riscontrate». E il magistrato ha delegato il commissariato di polizia di Portici-Ercolano di ritirare i circa 200 verbali «anomali» custoditi nel comando di via Quattro Novembre. Nei giorni scorsi, quindi, gli agenti della polizia di Stato hanno prelevato l'intera documentazione che ora è a disposizione dell'autorità giudiziaria per chiarire tutti i dettagli dell'intera vicenda che sicuramente non si esaurirà in tempi brevi. Ma come avveniva la truffa? Stando alle prime indiscrezioni pare che in molti casi i verbali venissero corretti adoperando semplici ma efficaci trucchi. E così con molta facilità una targa che conteneva ad esempio la cifra «2» veniva trasformata in una che aveva il numero «8» con il conseguente invio del verbale al proprietario di una vettura completamente estranea all’infrazione. Chi operasse materialmente il «cambio» è ora naturalmente al vaglio degli inquirenti, così come è da accertare se i «favori» avvenissero solo per amicizia o pagando qualche cifra «inferiore alle multe». Di certo non si crede al semplice errore e i magistrati hanno disposto il sequestro delle documentazioni. L'errore, forse, avrebbe potuto essere preso in considerazione se si fosse trattato di un numero minore di verbali. Ma ora, vista la mole corposa, si pensa a persone compiacenti che modificavano gli estremi per far risparmiare ai contravventori, probabilmente amici, numerose multe. Bisognerà ora comunque accertare di chi siano le responsabilità e non è escluso che nei prossimi giorni saranno interrogati gli ausiliari del traffico e probabilmente anche alcuni dipendenti degli uffici competenti in grado di fornire chiarimenti. Ancora da definire, intanto, l'importo del danno conseguente ai verbali contraffatti. Di sicuro, il personale dell'ufficio contravvenzioni ha impiegato molte ore di lavoro per comparare verbali e ricorsi, senza dimenticare i mancati introiti e le spese postali. Solo con l'evolversi dell'inchiesta giudiziaria potranno essere chiariti i punti ancora oscuri; ma inevitabilmente già si ipotizza una megatruffa.
Il Mattino


Pubblicazione del: 07/06/2006
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