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Firenze. Una legge contro i pirati della strada
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Rendere più dure le pene a chi, con il suo comportamento sulle strade, crea un reale pericolo alla propria vita e a quella degli altri.
È questo l'obiettivo della proposta di legge di iniziativa popolare che sabato 18 marzo sarà presentata ufficialmente in Palazzo Vecchio, a Firenze.
La proposta di legge ha l'obiettivo di introdurre un sistema sanzionatorio più efficace di quello attuale. In concreto si tratta di predisporre un'adeguata tutela penale alla sicurezza della circolazione stradale, individuando una serie di comportamenti che, per la loro obiettiva gravità, creano un pericolo per la sicurezza sulle strade.
In concreto la proposta di legge trasforma una serie di comportamenti, oggi semplicemente contravvenzioni, in delitti punibili secondo il codice penale. Comportamenti che vanno dal superamento di oltre 50 chilometri orari dei limiti di velocità allo stato di «grave» ebbrezza alcolica, alla guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti al lancio di oggetti sulla sede stradale, e a qualunque azione od omissione che causi un grave pericolo per la sicurezza della circolazione stradale.
Secondo gli estensori della proposta di legge, in questo modo si ottiene una serie di risultati: prima di tutto porre l'utente della strada dinanzi alla consapevolezza che il legislatore considera alcune azioni come oggettivamente pericolose e punibili in quanto tali perchè si caratterizzano come reati di pericolo, indipendentemente dal verificarsi o meno di danni concreti (questi rimangono comunque punibili e quindi concorrono al calcolo delle sanzioni).
In secondo luogo consentire alla polizia giudiziaria un immediato intervento di natura coercitiva, ovvero l'arresto in flagranza, non soltanto in caso di incidenti ma semplicemente quando nel corso dei controlli emerge a carico del conducente una delle fattispecie previste dalla normativa.
In questo modo è quindi previsto il processo con giudizio direttissimo. Inoltre, inculcare nell'automobilista la prospettiva che, ponendosi in determinate situazioni o superando certi limiti di velocità, rischia concretamente il carcere. Infine, inasprire le sanzioni amministrative accessorie, quale la sospensione della patente, che restano quelle più avvertite dalla mentalità comune. |  (17/03/2006 - La Nazione.it)
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Pubblicazione del: 20/03/2006 nella Categoria
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