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IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini


Campania:Traffico e smog, regione senza respiro   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Centotrentacinque comuni su 551 soffrono di mal’aria in Campania. Ventidue sono quelli a più alto rischio e nella classifica non c’è soltanto Napoli con la sua miscela di benzene, biossido di azoto e polveri sottili, nell’elenco compaiono anche comuni che fino a qualche anno fa sembravano al sicuro trovandosi nell’entroterra: Arzano, Aversa, Afragola, Casoria, Crispano, Casavatore, Giugliano, Portici, San Giorgio a Cremano, Sant’Antonio Abate, Casandrino, Casavatore, Cardito, Macerata Campania, Sant’Antimo, Frattamaggiore. Lasciano di stucco i dati dello studio che la giunta regionale affidò negli anni scorsi al dipartimento di Ingegneria meccanica per l’Energetica dell’Università Federico II, direttore il professor Mariano Migliaccio, in collaborazione con l’Arpac e il settore Tutela dell’Ambiente. L’indagine, che va al di là della rete regionale di monitoraggio gestita dall’Arpac, ha individuato le zone in cui gli agenti inquinanti (biossido di azoto, NO2, benzene C6H6, e polveri sottili, PM10) provenienti da traffico e combustioni superano gli standard di inquinamento. Il tutto è stato ricavato in base all’ordine di graduatoria delle emissioni, della presenza di attività industriali. Seguono le zone da risanare, dove i valori sono ai limiti della soglia di tollerabilità e quelle in cui, invece, non si registrano situazioni di criticità ma devono essere sotto osservazione. La prima zona da risanare, secondo lo studio, è la fascia al confine tra Napoli e Caserta (68 comuni), con picchi di criticità nei centri a ridosso dei capoluoghi: non è un caso che nella lista dei più a rischio ci siano ad esempio Arzano o San Marco Evangelista, San Giorgio a Cremano come Capodrise, Recale e San Nicola la Strada. In provincia di Salerno sono venti i comuni da risanare, ma tutti per il superamento dei limiti del biossido di azoto. Avellino e Atripalda, invece sono i comuni da risanare in Irpinia e poi Benevento città: tutti per il superamento di biossido di azoto. Altri 54 comuni, secondo lo studio, devono essere tenuti sotto osservazione nel resto della Regione a causa dei superamenti di biossido di azoto. È così che l’assessore regionale all’Ambiente, Luigi Nocera, avuto lo studio, è subito passato alla fase operativa convocando per il 9 marzo un tavolo di concertazione con assessori all’ambiente dei comuni capoluogo, delle province, l’Arpac, l’Università per mettere a punto il piano di risanamento e tutela, affidando ai comuni capoluogo e alle Province l’attuazione delle misure necessarie. Il Piano sarà all’attenzione del Consiglio regionale per il varo definitivo.
Tratto da IL MATTINO 


Pubblicazione del: 28/02/2006
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