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Mantova, scontro tra Comune e GdP   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Multe, il Comune ricorre e accusa il giudice

di Sandro Mortari

Volpi: i suoi colleghi hanno respinto cinque ricorsi dello stesso imprenditore
 
Stesso ricorrente per la stessa infrazione al codice della strada commessa ben undici volte, ma sentenze differenti da parte dei giudici di pace di Mantova. Della serie, quando la legge diventa una libera interpretazione. E’ il caso delle contravvenzioni per transito abusivo nelle Ztl, accumulate dal titolare di una ditta edile di Piubega; l’altro ieri il giudice di pace Elsa Iotti ne aveva annullate sei accogliendo il ricorso del multato perchè il Comune di Mantova non può delegare la riscossione delle multe ad un privato (nella fattispecie, la Maggioli Tributi di Sant’Arcangelo di Romagna). Poco tempo prima altri due colleghi della Iotti, si erano espressi all’opposto, respingendo il ricorso, basato sulla stessa motivazione, dell’imprenditore contro altre cinque contravvenzioni rilevate dalle telecamere.
«Questa è la schizofrenia del sistema» afferma un infastidito Ildebrando Volpi, comandante della Polizia comunali di Mantova. Che preannuncia ricorsi «agli organi superiori», non escluso il Csm, «per protestare contro un’ingiustizia bella e buona di cui siamo vittime». E aggiunge: «Tengo a precisare che il conto su cui si versano le multe è cointestato alla Maggioli e al Comune di Mantova, e noi vi possiamo accedere in qualunque momento per tutte le verifiche del caso». Quel che lascia sconcertati è la diversa interpretazione di una stessa norma: «Il giudice Iotti - dice Volpi - si è dimenticato che poco tempo prima i colleghi del suo stesso ufficio, e cioè Tomirotti e Rizzi, avevano respinto il ricorso della stessa ditta di Piubega per altre cinque contravvenzioni per la stessa violazione del codice della strada, dando ragione a noi. La prima sentenza a noi favorevole era stata emessa da Tomirotti; quando siamo stati chiamati in causa davanti al suo collega Rizzi l’abbiamo esibita e il giudice si è uniformato alla decisione del suo collega. La Iotti, invece, ha accolto il ricorso e ci ha dato torto. Stessa violazione, stesso ufficio del giudice di pace e sentenza diversa: la certezza del diritto qui è una chimera». Parole pesanti come macigni che testimoniano della determinazione del Comune di andare fino in fondo per tutelare i suoi diritti, «e soprattutto le ragioni di quei cittadini che, magari per mera sfortuna, sono capitati con il giudice sbagliato: ricorreremo, dunque, al Tribunale per affermare il principio incontrovertibile secondo il quale i concessionari iscritti all’albo tenuto dal ministero del Tesoro possono riscuotere tutti i tributi locali, comprese le multe. E ricordo che se vincessimo, il sanzionato non solo dovrebbe pagare la multa raddoppiata, nel nostro caso 160 euro, ma dovrebbe anche pagare le spese legali». La conclusione di Volpi è di quelle che fanno riflettere: «Nessuno vuole pagare le multe e la cosa grave è che spesso si trova una sponda nei giudici di pace; come a Napoli, dove uno di loro ha annullato le sanzioni per chi va in motorino senza casco, perchè il casco stressa».

(18 aprile 2007)
La Gazzetta di Mantova


Pubblicazione del: 18/04/2007
nella Categoria Notizia


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01-04-2008 ore 07:36Commento n°1 di: Asso

Mio caro vigile la cara ditta Maggioli sta facendo addirittura in alcuni casi dei falsi me lo spiega come mai se un soggetto prende la multa a Siena la spedizione viene fatta a Rimini quando nella relata di notifica è l'organo accertatore ossia uno dei vostri colleghi di Siena?

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