«In Italia – spiega Roberto Di Piazza – ci sono 350 mila uomini tra poliziotti, carabinieri, finanzieri. Non vorrei che questi protocolli scaricassero sui 60 mila vigili urbani altri compiti che ora non hanno, anche perché siamo il Paese in Europa che ha uno dei tassi più alti di forze dell’ordine, con spiegamenti di tutto rispetto. Se questo dovesse succedere, bisognerebbe armare la polizia municipale che dovrebbe uscire di notte, e io sono assolutamente contrario a fare questo; infine, questo significherebbe consegnare ai comuni ulteriori aggravi. Come sempre accade spostiamo il problema sicurezza da una parte all’altra, ma senza risolverlo. Dico invece che servirebbero processi rapidi e soprattutto la certezza della pena, perché questi sono i veri problemi». «Se poi la firma prevede la realizzazione di sistemi di interconnessione tra le varie sedi operative delle forze dell’ordine – specifica Di Piazza - allora è quello che stiamo già facendo. Non più tardi di due mesi fa, a Trieste, abbiamo inaugurato il nuovo centro radio che sarà il cuore di tutta l’attività della polizia municipale; ora, accanto a questo, bisognerà creare un sistema sinergico di banche dati per poter accedere agli archivi dei vari corpi di polizia».