Treviso — Hanno appena cominciato a svettare sui cieli della Marca e già corrono il rischio d'essere abbattuti I photored, impianti inchioda furbi che tanto successo stanno riscuotendo nei comuni trevigiani, entrano nel mirino dei vandali, che nottetempo si attrezzano per renderli inutilizzabili. A lanciare rallarme è il procuratore generale della Repubblica di Treviso, Antonio Fojadelli, che spiega: «Li stanno fracassando tutti quanti, uno dopo l'altro».
Insomma, dopo le polemiche scatenate dalle associazioni degli automobilisti, che hanno bollato i photored come «l'ennesima trovata dei sindaci per fare cassetta», oggi arrivano nuove, pessime notizie per gli innovativi sistemi innformatici chiamati a fotografare gli automobilisti che passano con il rosso: in giro per la provincia c'è chi cerca di distruggerli. Certo deve trattarsi di qualcuno dotato di buone capacità acrobatiche, se è vero che i photored superano abbondantemente i due metri di altezza, ma l'esperienza degli autovelox insegna: quando c'è la volontà di distruggere, nulla è impossibile.
Basti ricordare quel che successe a due dei quattro autovelox dislocati lungo il Put: uno venne letteralmente sradicato dalla sua sede con l'aiuto di una corda resistente, un saldo paraurti ed un mootore rombante; il secondo fu trovato tutto sbilenco e con l'obiettivo distrutto senza che si potesse mai risalire alla dinamica dell'accaduto. Ma non mancano casi di «occhi» oscurati con le bombolette spray, strumentazioni prese a mazzate, lenti scarabocchiate o coperte da adesivi.
Ora pare che stessa sorte tocchi ai photored, almeno stando alle parole del procuratore Fojadelli: «Li fracassano perché l'idea diffusa non è quella di apprezzare e dunque mantenere indenni queste strutture, che rappresentano un monito alla salvaguardia quotidiana della nostra incolumità e quella degli altri. No, si dice: distruggiamoli, perché sono un nemico. Sono episodi che rivelano l'inesistenza di qualsivoglia senso civico. Siamo completamente fuori da ogni ragionevole e civile convivenza, è la negazione del principio della legalità».
Per Fojadelli davanti ad episodi simili, a cavallo tra vandalismo e lotta alle forze dell'ordine ed a tutto ciò che è ad esse riconducibile, c'è soltanto una cosa da fare: «Dobbiamo svolgere un'attenta attività educativa, cominciare presto, fin dai ragazzi delle elementari. Bisogna insegnar loro che si può vivere in pace, in serenità ed in libertà.
I DATI
I Photored attivi in provincia di Treviso sono circa una ventina. Alcuni, come quelli installati a Mogliano, hanno prodotto oltre un migliaio di multe in pochi mesi, con centinaia di migliaia di euro «incassati» dal Comune. Altri ne saranno installati entro marzo lungo la Pontebbana.
Marco Bonet - Il Corriere della Sera, 09.03.2007