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Roma - Il «pizzardone» chi l’ha visto? I gabbiotti sono sempre vuoti
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Gabbiotti dei vigili sempre vuoti. È del 100 per 100 la percentuale di box della polizia municipale in abbandono che abbiamo trovato in tutta Roma. «Sono nuovi ma scomodi, freddi, malfunzionanti. In una parola, miliardi buttati al vento. Nessuno vuole stazionarci dentro», spiega un ufficiale dei vigili. Abbiamo svolto trenta controlli in una settimana su 10 box, posti in incroci e piazze «chiave» per la viabilità e solo in tre casi abbiamo visto una guardia municipale nei paraggi. Controlliamo il gabbiotto su via Tuscolana, all’altezza di largo dei Quintili, dal 29 gennaio, al 2 febbraio. Passiamo lunedì, martedì e mercoledì alle 8, giovedì alle 11 e venerdì alle 9: sempre vuoto. Box all’angolo tra via di Porta Furba e, ancora, via Tuscolana. Lo controlliamo lunedì alle 12 e 30, martedì (e giovedì) alle 14 e 30, mercoledì alle 13 e 30 e venerdì alle 11 e 30: non vediamo un vigile. Cambiamo zona e ora. Venerdì 2 febbraio, ore 18 e 50, angolo tra via Nomentana e viale Regina Margherita: il box è chiuso e le luci sono spente. Nessun vigile, né fuori, né dentro. Sabato 3: ci spostiamo al centro, all’incrocio tra via Emanuele Filiberto e piazza di Porta San Giovanni I vigili del primo Gruppo di presidio a quest’incrocio erano così scontenti del precedente box prefabbricato, con le vetrate in plexiglass, che avevano chiesto (invano) addirittura alla trambus di poter restaurare e utilizzare il vicino gabbiotto in abbandono. Il nuovissimo box in metallo e vetro blindato, però, alle 11 e 25 è desolatamente vuoto. E nessun vigile è nei paraggi... A duecento metri, ecco uno degli incroci più articolati della Capitale: piazzale Appio, via Magna Grecia, largo Brindisi, via Appia Nuova. Sono le 11 e 30, il traffico è intenso, anche per il mercato di via Sannio, ma il box è vuoto e non si vede una divisa in giro. Dentro il box, c’è un certo disordine: due sacche in tela, una semiaperta e piena di blocchetti, forse per le contravvenzioni. L’altra a terra, chiusa. Sul ripiano, agende e altri blocchetti. Ci spostiamo verso il Centro. All’incrocio tra viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, un gabbiotto in pieno sole. Per facilitare la salita, alla base della scaletta è stato messo un rialzo di plastica per lavori stradali. Ma dentro, alle 11 e 53, non c’è nessuno. Ad onor del vero, un vigile c’è, anche se all’angolo opposto, davanti al bar intitolato a Roma e Lazio e concentrato più in una discussione calcistica che nel regolare il traffico. La seconda guardia municipale che incontriamo nel corso di questa inchiesta, è di servizio all’incrocio tra via Merulana e via Labicana. È mezzogiorno in punto e la vigilessa si allontana rapidamente. Nel box, uno dei più centrali della Capitale, una borsa in tela blu sul ripiano per scrivere, una rossa a terra, una poltroncina girevole sdrucita e uno sgabello in similpelle con un taglio nel centro della seduta. Continuiamo dopo una pausa. Incrocio tra via Merulana e via la Spezia, ore 13 e 50, sempre di sabato. Il box è ricoperto di scritte in vernice spray. Alla base, già corrosa in qualche punto, cocci di bottiglia e cartacce. Due dipendenti della Multiservizi aprono e con rapidità ed efficienza spazzano, cambiano il sacchetto nel cestino e puliscono i vetri interni. Quelli esterni no, perché - spiegano - non hanno il prodotto per togliere la vernice. «Ma questi box sono comodi: hanno aria condizionata e riscaldamento. Se non vedete i vigili qua dentro è perché stanno dall’altro lato della strada, da dove possono manovrare il semaforo». Ma nessun «pizzardone» è in vista. Piazza Zama, 14 e 15. Il gabbiotto, disabitato, all’interno, appare pulito e poco «vissuto»: ci sono solo due sedie affiancate e un cestino vuoto. Alla base, prosperano due piante di cicorione. Altro quadrante della città: stazione Ottaviano della metro A. Sono le 17 e 53. Il terzo (e ultimo) vigile che incontriamo in questo breve excursus spiega a un passante perché non multa una Smart in doppia fila: «Tanto non pagano. In Italia ci sono tre gradi di giudizio: prefetto, giudice di pace e corte d’appello. Per superarli ci vogliono sette anni. In Brasile chi non paga le multe non circola». Il box, all’angolo tra via Barletta e viale Giulio Cesare è spento e chiuso. «C’è una sola chiave per box», spiega un ufficiale dei vigili a via Cavour. «Se si perde, costa 15 euro cambiare il blocchetto e siccome i soldi non ci sono mai, molti restano chiusi».
Pubblicazione del: 06/02/2007 nella Categoria Notizia
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