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PER INSERIRE IL PROPRIO ANNUNCIO DI MOBILITA' SU LIPOL.IT e FACEBOOK
comunicare : nome e cognome, posizione professionale, profilo professionale, gli enti di partenza e destinazione, telefono e/o mail, note particolari (ogni singolo annuncio, rimarrà visibile online per circa 12 mesi dalla data d'inserimento) Inoltre per i soli colleghi iscritti al nostro sindacato, che ne facciano richiesta, prestiamo piena assistenza nella ricerca della mobilità (anche attraverso i nostri referenti sui territori) e per tutto l'iter burocratico. Si prega tutti coloro che abbiano ottenuto la mobilità, di darne comunicazione per cancellare la richiesta. Si ringrazia per la fattiva collaborazione IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini
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Milano e Napoli due reltà diverse ma in comune hanno le critiche dei quotidiani e dei cittadini verso la P.M.
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Milano e Napoli due realtà diverse che hanno in comune le critiche da parte dei quotidiani e dei cittadini verso la Polizia Municipale | | Nei giorni scorsi, la rubrica del Corriere della Sera "Dalla parte del cittadino" (edizione Milano) ha inaugurato l'anno con una lettera e un commento di Gian Giacomo Schiavi mentre a Napoli il Mattino con il giornalista Fabio Jouakim dà vita ad una serie di articoli parlando di mal d'incrocio. Visto che i quotidiani sono pronti a dare spazio a tutti i commenti negativi contro noi operatori di P.M. mettendo in secondo piano ciò che noi diciamo o facciamo, noi del Lipol abiamo deciso di dare spazio a una lettera di un collega pubblicata sul Corriere della Sera che rispecchia l'amarezza di chi fa il proprio dovere vedendosi sempre etichettato negativamente. Daniele Minichini segretario generale Lipol __________________________________________________________ Pronta replica di un collega il giorno 3/1/2007 (Corriere della sera) Vigili, severità e tolleranza «Perché tante critiche?» Caro Schiavi, più di una volta ho pensato di scriverle spinto dall'amarezza in me suscitata dalla lettura di frasi, ricorrenti in molte lettere pubblicate su queste pagine, del tipo «i vigili dove sono?», «i vigili come al solito non si vedono», «si fermano solo per dare le multe». Fino ad ora, però, non lo avevo mai fatto, forse a causa dell'abitudine a sopportare la disistima, quando non addirittura l'acredine, nei confronti della categoria alla quale appartengo. Poi però ho visto tra le lettere pubblicate una che conteneva addirittura ringraziamenti per la Polizia locale (del Comune di Gaggiano). Confesso di aver riletto più volte quelle parole come una sorta di risarcimento per le innumerevoli offese verbali (quando non anche fisiche) che quotidianamente gli operatori della Polizia Locale subiscono durante lo svolgimento del loro «servizio»; non a caso utilizzo il termine «servizio» comunemente adottato per indicare il nostro lavoro. Non scomodo termini quali dedizione al servizio, spirito di sacrificio o quanto altro serva solo a dare enfasi a quello che è sufficiente definire dovere professionale (quello che siamo pagati per fare). Agli innumerevoli disagi si aggiunge una diffusa e qualunquistica avversione nei confronti della nostra figura professionale (avvertibile qualche volta anche nelle sue risposte) percepita come responsabile di non porre rimedio alle problematiche della vita «cittadina», se non addirittura di aggravarle con la tendenza a scaricare le proprie frustrazioni «piazzando» multe a irreprensibili automobilisti. Ai più sfugge che proprio noi subiamo gli inconvenienti maggiori dovendo sopportare il costante degrado di Milano sia come semplici cittadini sia nelle vesti di operatori della sicurezza, chiamati ad intervenire praticamente nelle diverse circostanze e con mezzi spesso carenti... È sin troppo facile identificare nelle persone che indossano la nostra divisa i rappresentanti di quelle istituzioni che si avvertono lontane e non in grado di adottare rimedi efficaci alle esigenze contingenti,scaricando sugli agenti lamentele e rimostranze che sarebbe più corretto indirizzare a chi detiene l'effettivo potere di intervenire. All'inadeguatezza dei responsabili politici vanno inoltre aggiunte la diffusa mancanza di senso civico e l'usuale disabitudine al rispetto delle più elementari regole della civile convivenza. Donatello leone | |
Pubblicazione del: 08/01/2007 nella Categoria Notizia
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