Firenze, 15 set. - (Adnkronos) - Non è ancora certo se sia sano di mente, ma sicuramente non è indigente. Anzi, si tratta di un milionario, con conti correnti in banche all'estero e proprietà. E in più anche evasore totale. Si tratta dell'uomo trovato dalla Polizia municipale a Firenze, a fine luglio, in un appartamento stipato di masserizie, libri e rifiuti dove viveva come un indigente. Dopo che l'uomo, in apparente stato mentale precario, era stato accompagnato in ospedale per le cure del caso, gli agenti avevano trovato nell'appartamento, in mezzo a libri e rifiuti,
un tesoro in lingotti d'oro (43 chilogrammi pari a 800mila euro) e
13mila euro in assegni circolari.
Allora la Polizia municipale avviò un'indagine, dopo l'acquisizione delle prime sommarie informazioni, per capire la reale situazione dell'uomo. In queste settimane, mentre era in cura (l'uomo è rimasto un mese in ospedale), la casa è stata pulita e disinfettata. E la procura ha nominato un avvocato amministratore di sostegno per provvedere alla cura dei beni dell'uomo. Adesso gli accertamenti sono arrivati a conclusione. Per quanto riguarda gli esiti, la Polizia municipale ha scoperto non solo che la casa in cui l'uomo viveva è di sua proprietà ma che questi ne possiede altre in Toscana e nel Lazio. Inoltre, se inizialmente pareva che l'uomo tenesse in casa i lingotti per una forma esasperata di mancanza di fiducia nelle banche, dai controlli è emerso che la situazione è ben diversa: risulta infatti titolare di conti correnti in Italia, Svizzera e Lichtenstein.
Un altro ramo dell'indagine ha riguardato il nucleo familiare dell'uomo. Questi era in carico ai servizi sociali perché indigente e senza parenti. Tuttavia dagli accertamenti è emerso non soltanto che non è povero, ma che non è neanche solo: la Polizia municipale è infatti riuscita a scovare tre cugini che abitano nel Lazio che però non avevano da tempo rapporti con l'uomo. Secondo un cugino, che ha confermato la florida situazione economica del parente, l'uomo non voleva pagare un centesimo alle istituzioni, qualsiasi esse fossero: dallo Stato alle Ferrovie. Un racconto che ha innescato un ulteriore filone delle indagini, quello delle tasse e tributi evasi. E infatti è risultato che l'uomo non ha mai pagato l'Irpef sulle rendite, Ici sulle proprietà e la Tia: insomma un evasore totale.
Per quanto riguarda lo stato di salute mentale dell'uomo, il pubblico ministero ha chiesto l'incidente probatorio per stabilire le sue condizioni. Se questi risulterà non in grado di intendere, spetterà all'amministratore di sostegno nominato dal tribunale estinguere le pendenze a suo carico ovviamente attingendo dal suo patrimonio. Nel caso in cui dovesse essere riconosciuto sano di mente, oltre ai risarcimenti l'uomo sarà denunciato per truffa in finanziamento pubblico e falso in atto pubblico: questi ha infatti presentato autocertificazioni mendaci per accedere ai servizi sociali di sostegno, come i pasti a Montedomini.