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ROMA - Non è solo il mancato rispetto delle norme di sicurezza a causare le migliaia di infortuni sul lavoro registrati ogni anno in Italia. Molti incidenti e ben il 18% dei problemi di salute legati al lavoro derivano infatti da fattori psicologici e relazionali, come stress, depressione, ansia, a volte dovuti anche a intimidazioni e molestie. A sottolineare l'impatto di questi aspetti sulla salute e la sicurezza dei lavoratori italiani è l'Aupi, l'Associazione Unitaria Psicologi Italiani, che "ritiene indispensabile individuare, definire e combattere quelli che vengono definiti Rischi Trasversali, attribuibili all' organizzazione del lavoro, a fattori psicologici ed ergonomici, alle difficili condizioni di lavoro, oltre che a lavori usuranti. In particolare - continua l'associazione in un comunicato appena diramato - le modalità più flessibili di organizzazione dell'orario di lavoro ed una gestione delle risorse umane più individuale e maggiormente orientata al risultato, hanno un'incidenza profonda sui problemi legati alla salute o più in generale al benessere sui luoghi di lavoro"
Di conseguenza, "se si vogliono ridurre drasticamente i rischi collegati al fattore umano, è necessario che il governo, il ministro del Lavoro ed il ministro della Salute istituiscano la figura dello psicologo del lavoro", propone Mario Sellini, Segretario Generale dell'Aupi. "Una prevenzione degli infortuni basata solo su aspetti fisici, biologici e strutturali e non su aspetti psicologici, è una prevenzione destinata a fallire". Fonte: superabile.it
Pubblicazione del: 13/09/2007 nella Categoria Notizia
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