Riceviamo e pubblichiamo.
Quello che succede a Foggia, cittadina pugliese capoluogo di provincia con 160.000 abitanti, non avviene in altre parti d’Italia.
Durante la settimana di festeggiamenti della Madonna dei Sette Veli patrona della città, il Sindaco di Foggia per garantire un minimo di sicurezza ai tanti cittadini e fedeli che, da ogni parte della Capitanata, vengono a Foggia per quella che è la festività più sentita e più frequentata del territorio, ha dovuto ricorrere alle associazioni di volontari. Si, perché, per il blocco delle assunzioni pubbliche imposto dalla Legge Finanziaria, la Città di Foggia, pur avendo a disposizione oltre 100 Vigili Urbani già formati, in quanto assunti da ormai tre anni con contratti a termine, non può averli in servizio permanente costringendo gli stessi Vigili precari ad enormi sacrifici nei periodi di sospensione e a gravi e comprensibili disagi alla città a causa della loro assenza.
Così la festa patronale della città di Foggia, balzata agli onori della cronaca in questi giorni a causa della dilagante criminalità specie minorile insieme ad altre realtà italiane che, però, non sono città ma metropoli, è stata vigilata da volontari: c’erano le casacche gialle degli “Operatori Radio”, quelle verdi della “Protezione animali”, quelle arancioni della “Protezione Civile” oltre ai pochi ed anziani Vigili che hanno dovuto correre da una parte all’altra della città per portare soccorso ai volontari vittime della inciviltà dei soliti furbi e prepotenti.
Imporre agli Enti locali il blocco delle assunzioni di personale è, da parte del Governo centrale, una scelta ingiusta e disumana. E’ pienamente comprensibile voler sanare i conti pubblici effettuando tagli su servizi e cose materiali tipo bollette telefoniche, auto blu, ecc.. ma non lo è più quando ad essere tagliate sono le teste di lavoratori e delle loro famiglie a causa di una legge finanziaria che li vede come numeri e non come persone. Per una realtà molto delicata come quella di Foggia, inoltre, ove la disoccupazione e la delinquenza vanno di pari passo, il problema diventa ancora più serio. Come può essere concepibile oggi in Italia che un Sindaco, per garantire sicurezza ai suoi cittadini, sia costretto a rischiare di suo prendendo decisioni che vanno oltre le sue competenze. Si, perché, se al posto di quel Vigile Urbano finito in ospedale per colpa di un automobilista che voleva passare per forza, si fosse fatto male un volontario, la sua associazione di appartenenza cosa avrebbe fatto nei confronti del Sindaco e del Comandante dei Vigili forte di accordi presi tra le parti per iscritto? Ed inoltre, se un qualsiasi automobilista si fosse rifiutato di ottemperare alle indicazioni del volontario consapevole del fatto che dinanzi a se non aveva un agente di Polizia Stradale, che figura ci avrebbe fatto l’intera città. Se uno di questi volontari si fosse trovato di fronte ad un borseggiatore o ad un ambulante abusivo, come si sarebbe comportato?
Per questa volta, tranne che per il Vigile Urbano finito al Pronto Soccorso, qualche venditore abusivo e qualche scippo, è andato tutto bene. Ma per il futuro?
Il Sindaco Ciliberti prendendo una decisione così coraggiosa e difficile, ha dimostrato di amare la sua città, ma adesso ne deve fare una politica riprendendo il discorso lasciato in sospeso con il Ministro Amato circa la deroga al blocco delle assunzioni per tutti e 100 i suoi Vigili Urbani precari, magari sbattendo i pugni sul tavolo così come li hanno presi in faccia in questi anni i suoi vigili.
Cordiali saluti
Savino Barbato