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Milano - Rissa in piazza, vigili aggrediti e feriti
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In piazzale Gabriele Rosa Cinque agenti contusi: ne avranno per una decina di giorni Due pregiudicati in manette. «Una vera e propria battaglia»
Prima l’attacco dell’avanguardia: ortaggi, uova e sassi contro la pattuglia di vigili urbani in servizio alle 15 di ieri al mercato rionale tra le vie Mompiani e Panigarola, in zona Corvetto. Poi, l’inseguimento e un secondo lancio di oggetti contro la sede del comando Vigentina. Quando gli agenti sono tornati in forze, in piazzale Gabriele Rosa si è scatenata la guerriglia urbana: in cinquanta, giovani e italiani, hanno assalito i 25 uomini del nucleo radiomobile a ondate di dieci per volta. Calci e pugni, ma nelle mani dei giovani aggressori sono spuntati anche cocci di bottiglia. Lo scontro è durata più di un’ora e il bollettino finale parla di cinque vigili feriti (due in osservazione al Policlinico), dieci contusi, un ragazzo di 17 anni denunciato e due maggiorenni arrestati. L’accusa, per tutti, è di rissa, resistenza e lesioni aggravate. «Erano tutti ragazzi a volto scoperto, vestiti alla moda con jeans e magliette firmate — racconta uno dei due agenti della pattuglia attaccata per prima, 38 anni, di cui 12 al radiomobile —. Erano a dieci metri di distanza e quando ci siamo avvicinati per avere spiegazioni sono scappati». Ragazzi del quartiere, una banda di «balordi» organizzata per il controllo del territorio. «Si sono rifugiati in un portone di via Mompiani e da lì uscivano a ondate. Paura? Credo sia umano». Uno scoppio di violenza che lascia sgomento il neocomandante Emiliano Bezzon: «Sappiamo che quella è una zona calda, ma non è il Bronx — dice —. Certo, è stato un attacco brutale, si sono accaniti anche contro una collega». Ancora più inspiegabile il motivo dell’azione di guerriglia. Secondo il comando di piazza Beccaria, si tratterebbe di una vendetta. Una settimana fa, alcuni giovani della zona erano stati fermati e i loro scooter sequestrati perché fuorilegge. L’operazione è stata dunque pianificata. Gli aggressori hanno sfruttato al meglio l’effetto sorpresa e la conoscenza del territorio, un dedalo di viuzze e case di cortile che ben si presta alle azioni «mordi e fuggi». Della vicenda s’occuperà il pm di turno, Sandro Raimondi. «Un gravissimo episodio di teppismo — tuona l’assessore alla Sicurezza Guido Manca —. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla polizia municipale. Reagiremo con decisione e siamo sempre più convinti che i vigili debbano essere dotati di strumenti di autodifesa». A partire dagli «sfollagente leggeri», in discussione da tempo. Don Gino Rigoldi invita però ad approfondire i motivi di quello che definisce «un gran brutto segnale». Lui ha vissuto in prima linea lo sviluppo del Corvetto tra gli anni ’80 e ’90: «Fra gli italiani del quartiere, molte volte c’è un grande senso di depressione. Hanno perso l’identità e pensano di non avere un futuro». La proposta: «Occorre agganciare le persone, soprattutto i giovani, per evitare che finiscano nelle mani sbagliate». di Ruggiero Corcella - Corriere della Sera
Pubblicazione del: 03/05/2006 nella Categoria
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