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IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini


Milano: "Troppe multe annullate"   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Basta una lettera. O un numero. Una «I» al posto di una «J», un «3» invece di un «8». Una svista, la grafia illeggibile di un vigile o il fotogramma sfuocato di una telecamera. «Un errore di lettura o nel rilievo manuale», e la multa staccata all’automobilista indisciplinato finisce per colpirne uno innocente. Episodi isolati? No: 17mila casi in un anno su un milione e 300mila multe complessive, spiegano al comando di piazza Beccaria. «Sono almeno novantamila», correggono al rialzo i sindacati di categoria. «Comunque tanti, troppi», convengono tutti. Anche perché, al momento di chiudere il bilancio, al Comune mancano almeno 187 mila euro investiti in spese di notifica per multe «sbagliate», e dunque impossibili da riscuotere. L’annullamento è automatico in caso di errore: basta presentarsi in via Rugabella con verbale e libretto di circolazione. Le proteste intasano ogni giorno il numero verde della polizia municipale (800.85.15.15). Sette telefonate su dieci sono di automobilisti alle prese con una «multa ingiusta». Targhe che non corrispondono ai veicoli, infrazioni mai commesse su strade mai percorse. «Una società privata non commetterebbe mai questi errori: è una situazione che si spiega solo con il lassismo dell’ente pubblico», denuncia Roberto Miglio, ghisa e sindacalista del Csa. Sotto accusa, oltre alla scrittura incomprensibile di alcuni vigili e ausiliari della sosta, ci sono anche «le banche dati non aggiornate sui permessi per portatori di handicap, sulle autorizzazioni per corsie preferenziali e auto blu», conclude Miglio.
Il comando ha distribuito un elenco di raccomandazioni scritte ai vigili. In sintesi: compilate i verbali in maniera chiara e comprensibile per garantire trasparenza al vostro lavoro, togliere dubbi ai milanesi e all’operatore che inserisce i dati nel terminale. Eppure, «è vero, c’è un indice d’errore fisiologico», commenta il vice-comandante Emiliano Bezzon. Fisiologico e messo in conto: il controllo manuale di ogni rilievo costerebbe più dei soldi persi in notifiche, sia per le ore di lavoro sia per le spese di consultazione (a pagamento) della banca dati della Motorizzazione civile. «Ma se i cittadini trovano delle difformità nei verbali non si devono preoccupare», rassicura Bezzon. Il rischio che la targa «sia stata clonata è praticamente nullo. E poi bastano dieci minuti per risolvere il problema». Non solo: «Chi segnala un errore fa un buon servizio alla polizia». Basta una lettera, o un numero: e dall’automobilista innocente si può risalire al trasgressore.
19/02/2006 - Corriere della Sera


Pubblicazione del: 20/02/2006
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