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Solo 16 vigiliantiabusivismo per pattugliare il territorio di 19 comuni da Sorrento ad Amalfi
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Solo sedici vigili urbani pattugliano il territorio per scovare gli abusi edilizi nei 19 comuni da Sorrento ad Amalfi della penisola sorrentino-amalfitana assediati dal cemento e dalla speculazione. In media, meno di un agente per comune, nell'area che da Vico Equense arriva fino a Vietri sul Mare. I sindaci lamentano magri bilanci che impediscono di rafforzare gli organici e rivendicano - come il primo cittadino di Conca dei Marini - di fare tutto il possibile. Secondo il Wwf del versante sorrentino, invece, è proprio la volontà di contrastare gli abusi che manca da parte delle amministrazioni locali. «Sarebbe sufficiente anche un semplice giro di ronda ogni venti giorni per scoprire il 90% delle costruzioni abusive - denunciano Andrea Fienga e Claudio D'Esposito, del Fondo Mondiale per la Natura -. Si potrebbero seguire i camion che portano il cemento lungo le stradine tortuose, per verificare a quali cantieri sono diretti. Non lo si fa e i cementificatori restano impuniti ». A Vico Equense, 29 chilometri quadrati, uno dei comuni più vasti della provincia di Napoli, non esiste un nucleo specifico dell'antiabusivismo. «A turno - riferisce il vicesindaco Giuseppe Dilengite, che ha la delega all'Urbanistica - 4 unità sono impegnate nel controllo del territorio». Tra le zone più colpite dal cemento selvaggio, il vallone di Seiano e l'area collinare: Pacognano, Moiano, S. Andrea, Preazzano. Proprio a Moiano il sindaco in carica, già assessore ai Lavori Pubblici, Gennaro Cinque, ha realizzato anni fa un mobilificio senza licenza. E' stato poi condonato in base alla sanatoria del 1985. «All'epoca, però, Cinque non era ancora entrato in politica », ricorda il suo vice, Dilengite. Garantisce, inoltre, che l'amministrazione accelererà l'esame delle pratiche di condono. A Vico ne sono state presentate circa 4000, quelle esaminate sono un decimo. Mai è stata eseguita una ordinanza di demolizione. A Meta di Sorrento i vigili urbani sono 10, la metà quelli impiegati in strada. Non esiste un nucleo antiabusivismo ma, riferisce il vice sindaco Antonella Viggiano, «un paio di unità sono destinate al controllo contro il cemento illegale». Anche a Meta è la zona collinare quella che ha sofferto di più. Neppure una delle circa 1000 domande di sanatoria presentate a seguito dei tre condoni edilizi (1985, 1994 e 2003) è stata esaminata. «Le precedenti amministrazioni hanno preferito che tutto finisse in un limbo per evitare, forse, di colpire quegli abusi privi delle caratteristiche richieste dal condono stesso», dice Viggiano. Per poi aggiungere: «Stiamo per istituire l'ufficio condono, che ha il compito di verificare le domande e di valutare quel che può essere sanato da quel che non può e va abbattuto o acquisito al patrimonio». A Piano di Sorrento i vigili che svolgono funzioni di antiabusivismo sono un paio, su un organico di 16 unità, rafforzato da tre nuovi assunti con contratto a tempo determinato. Si continua a costruire fuori dalla legge. «Dall'ultimo condono ad oggi ci sono stati circa 50 nuovi casi», contabilizza l'assessore Salvatore Cappiello. Un decimo sono immobili realizzati dal nulla. Duemila le domande di sanatoria che giacciono inevase negli uffici comunali. «A Sant'Agnello - riferisce il sindaco Pietro Sagrestani - su 10 vigili urbani, un paio sono deputati specificamente a controllare il territorio contro gli abusi». Secondo il primo cittadino, a rendere inefficace il contrasto al cemento illegale, però, più che gli organici ridotti sono le pastoie burocratiche. «Il vero problema è che non si riesce ad abbattere. Tra ricorsi al Tar e lungaggini, chi costruisce senza regole ha buone opportunità che la sua casa non venga demolita». Più di 1000 le domande di condono pervenute al comune, 200 quelle esaminate. A Sorrento, su 29 unità del corpo di polizia municipale, solo 4 sono impiegate nel settore antiabusivismo: due vigili urbani addetti al monitoraggio del territorio, uno che controlla i cantieri sotto sequestro, un responsabile del nucleo. Piccoli e grandi costruzioni illegali, nel corso degli anni, hanno deturpato il territorio. Il sindaco Marco Fiorentino, tuttavia, rivendica impegno ed attivismo: «Nessuna connivenza. Noi ce la mettiamo tutta e non facciamo sconti a nessuno, ma in 12 ore ci sono imprese specializzate, capaci di realizzare in mezza giornata, dal nulla, una villetta». Con guadagni notevoli, tra l'altro. Ricorda Fiorentino: «Un metro quadrato ha un valore commerciale importante». Anche a Sorrento non si demolisce mai. Non per colpa dell'amministrazione, sostiene il primo cittadino: «Sono i ricorsi al Tar e i numerosi cavilli che evitano di dare corso alle demolizioni. Servirebbe una nuova normativa, che non dia la possibilità di presentare ricorsi e che, allo stesso tempo, offra ai comuni l'opportunità di procedere in tempi brevi agli abbattimenti». A Massalubrense 17 vigili monitorano un territorio di 20 chilometri quadrati, composto da 18 frazioni, vigilando anche su abusi edilizi, dal muretto alla baracca in ferro. Non esiste una unità antiabusivismo. «Tutti fanno tutto», dice l'assessore comunale alla Polizia Municipa-le, Liberato Staiano. Situazione analoga in costiera amalfitana. A Conca dei Marini, il comune della recente tragedia, solo due vigili urbani, nessuno con specifici compiti antiabusivismo. A Ravello gli addetti all'antiabusivismo sono due, su un organico di 8 agenti di polizia municipale.
Pubblicazione del: 23/08/2007 nella Categoria Notizia
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