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Lettera del Coisp (sindacato Polizia di Stato) 'L insurrezione'(sui gravi fatti di domenica)   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del COISP ( Coordinamento per l'Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) sui gravi fatti di domenica nei quali sono rimasti coinvolti anche colleghi della Polizia Municipale di Roma. Ci rimane solo da sperare che, al di là dei provvedimenti che comunque dovranno essere presi dal Governo, tutto ciò non debba più accadere. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

                                                                           L'INSURREZIONE!

Noi del COISP non siamo per i processi di piazza e neanche per quelli mediatici, ma per la ricerca della verità e della giustizia, sempre e comunque, anche se scomoda. Siamo solo parzialmente d’accordo col Capo della Polizia che ha affermato che la Polizia saprà ammettere le proprie responsabilità, senza reticenze. Secondo noi del COISP la Polizia deve assumersi piuttosto la responsabilità di accertare appieno i fatti senza reticenze. La differenza, che può apparire sottile, in realtà, non lo è perché di fronte alla morte di un uomo a causa di un presunto reato di un Agente della Polizia Stradale, la responsabilità è solo personale e non certo oggettiva dell’intera Polizia di Stato composta da circa 100.000 poliziotti. Sarebbe come ammettere che lo sbaglio di uno debba ricadere anche sugli altri 99.999. A noi del COISP preme tutelare l’Agente coinvolto che ha diritto ad una indagine equilibrata, senza pressioni politiche punitive per accontentare la piazza e preme tutelare tutti gli altri poliziotti a cui si vuole affibbiare un’altra ennesima croce per l’errore eventuale di un solo collega! Non conosciamo certamente gli atti di indagine ma invitiamo a qualche riflessione su qualche dubbio che sorge spontaneo. Innanzitutto il poliziotto si trovava dall’altra parte della carreggiata dell’autostrada e dunque era molto probabile che non sapesse che i corrissanti fossero dei tifosi, ma se anche lo avesse intuito essi erano comunque i presunti responsabili di una rissa che dunque andavano fermati per identificarli e denunciarli. In realtà ha poca importanza la loro qualità di tifosi in un contesto molto lontano dallo stadio. Ciò deve far inquadrare i fatti in un contesto di polizia giudiziaria e di cronaca nera piuttosto che in quello di ordine pubblico! Media ed uomini dello Stato devono quindi partire da presupposti molto diversi! E’ abbastanza probabile che i colpi siano stati esplosi dunque più per la volontà di impedire la fuga che per la volontà di far male. O è stata una fatalità per un colpo in aria ricaduto male, oppure imperizia nel voler sparare probabilmente alle gomme dell’auto in fuga con un colpo finito purtroppo più in alto o rimbalzato male. Se imperizia dunque verrà accertata, al massimo si potrà indagare il collega per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e quindi per omicidio colposo, altro che omicidio volontario come prospettato da qualche avvocato! Aspettiamo quindi che la Procura della Repubblica termini le proprie indagini, prima di emettere giudizi affrettati. Occorre molta prudenza nel rilasciare dichiarazioni che i fatti potrebbero smentire sonoramente! Ciò però che preoccupa noi del COISP è invece quello che è accaduto dopo, perché non è logico e naturale stabilire un nesso di causa- effetto tra la tragica morte di Gabriele Sandri ed i violenti attacchi, le intimidazioni, i ricatti ed addirittura gli assalti alle caserme di Polizia avvenuti a Milano ed a Roma. Soprattutto non è casuale l’alleanza tra frange estreme di tifoserie normalmente rivali come quella laziale e romanista nell’assaltare la sede del CONI, 2 commissariati, il Reparto Volanti di Roma ed una stazione dei Carabinieri. Quanto è accaduto è per noi la prova dell’accordo tra tifoserie estremiste di molte città d’Italia in una sorta di Santa Alleanza contro le Forze dell’Ordine. Pretendere che si sospendesse il campionato per celebrare la morte di uno di loro come avvenne per Raciti, sta ad indicare la pretesa di questo patto tra tifoserie di assurgere al rango di Potere che detta le sue leggi a cui tutti debbono obbedienza, al pari delle sentenze mafiose o dei tribunali del popolo delle Brigate Rosse. E’ il tentativo di legittimarsi Stato dentro lo Stato, o meglio Antistato! Dobbiamo avere il coraggio di chiamare le cose e gli avvenimenti col loro nome e mille teppisti che assaltano con armi bianche e bombe carta caserme e sedi di enti pubblici mettendo a ferro e fuoco un quartiere intero della capitale è una vera e propria insurrezione contro i Poteri dello Stato. In nessun Paese al mondo delle presunte tifoserie hanno mai messo in atto un piano strategico e politico simile. Come può aver fiducia il cittadino per la propria sicurezza se le Forze di Polizia subiscono l’assalto delle proprie caserme e devono ascoltare le grida di chi vuole un altro caso “Raciti”? Queste pseudo tifoserie violente sono delle milizie armate con un vero e proprio progetto politico, decisamente da non sottovalutare come negligentemente o per calcolo sta facendo la classe politica italiana. E’ uno scenario inquietante che il COISP denuncia! Ala prossima, Buon Sindacato.

Roma, 11 novembre 2007

 LA SEGRETERIA NAZIONALE COISP - Ufficio Relazioni Esterne Direttore Responsabile: Dott. Mario Minichini

 



Pubblicazione del: 13/11/2007
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