PUBBLICHIAMO UNO STRALCIO DELL'ARTICOLO PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO "IL MATTINO"
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Sono più di duemila : 500 con incarichi sindacali e 590 non idonei
NAPOLI – EMERGENZA VIGILI TRA SINDACALISTI E INABILI
Braccio di ferro con il comandante
Sementa sui servizi in strada
Scoppia il caso degli “inamovibili”
Tra i vigili urbani di Napoli - 2075 - uno su quattro è dirigente sindacale; 700 hanno oltre cinquant’anni; 590 risultano inidonei; circa un migliaio - a vario titolo ma sempre al riparo di una qualche legge - possono chiedere di essere esentati totalmente o parzialmente dal lavoro. E a conti fatti, viene fuori un paradossi di questo tipo: i detentori di «impedimenti» finiscono per ammontare a 2187. Più di quei 2075 presenti in organico. Questa assurda contabilità è venuta fuori dopo che il capo dei vigili napoletani, Luigi Sementa, ha chiesto anche ai vigili-sindacalisti di spostarsi da un ufficio all’altro e da una strada all’altra. Per iniziativa della Uil, è scattato il ricorso al Tribunale del lavoro, il quale ha dato ragione a Sementa. Dalla memoria difensiva del comandante è possibile ricavare i numeri del corpo, con casi come questi: 136 permessi studio che consentono «l’esenzione dai servizi festivi». o 590 agenti dichiarati «non idonei», di cui 361 «idonei» solo al servizio interno.
VIGILI, UNO SU 4 E’ SINDACALISTA SPUNTA L’ESERCITO DI INIDONEI : 590 FORZE IN CAMPO RIDOTTE, SCOPPIA IL CASO DEGLI “INAMOVIBILI”
Ben 224 vigili urbani non effettuano turni di notte
447 Rappresentanti sindacali dei vigili urbani usufruiscono di permessi sindacali
UIL 250 iscritti ben 112 dirigenti sindacali
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«Apprendiamo dal quotidiano Il Mattino che a Napoli ci sono in organico 2075 vigili urbani di cui un quarto è dirigente sindacale, mille a vario titolo possono chiedere di essere esentati parzialmente o totalmente dal lavoro e che, a conti fatti, i detentori di qualche legittimo impedimento al lavoro normale sono 2187, ossia un numero superiore rispetto all'organico che è di 2075. È una situazione scandalosa di cui potremmo anche infischiarcene se non fosse che poi, per risolvere le tante inefficienze della classe politica napoletana, si chiedono i soldi dei cittadini padani. Che i meridionali si diano una regolata perché la Padania non intende sprofondare con loro».
Lo afferma il deputato della Lega Nord Gianni Fava, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione commerciale. «Non capiamo perchè - continua Fava - a Napoli si facciano concessioni che non esistono in altre parti del Paese. Nel capoluogo campano alcune leggi, come quella sul casco obbligatorio o la cintura di sicurezza, non sono mai entrate in vigore pienamente, così come è consentito vendere per strada e alla luce del sole merce contraffatta senza che le autorità intervengano. E c'è qualcuno che continua a parlare di unità d'Italia: facciano meno retorica e più controlli».
Fonte:IL MATTINO