Camera: poliziotto di quartiere, no a polizia municipale
Le competenze di servizio del "Poliziotto e del Carabiniere di quartiere" non può essere trasferita dalle Forze di polizia a competenza generale ai Corpi di polizia municipale: è quanto si legge nella risposta scritta fornita dal sottosegretario di Stato per l'interno, Alfredo Mantovano, all'interrogazione dei deputati Bernardini ed altri che avevano riportato una richiesta della Silp, il sindacato di polizia della Cgil. Secondo Mantovano "le diverse professionalità messe in campo per l'esercizio di tale settore operativo debbano considerarsi fra loro complementari e non alternative". Gli stessi patti di sicurezza sottoscritti dai prefetti con i sindaci prevedono forme di coordinamento fra le attività dei poliziotti, dei carabinieri e dei vigili di quartiere in un'ottica di potenziamento e di valorizzazione della polizia di prossimità.
Il sottosegretario ha anche ricordato che il dl 92/08 convertito in legge nel luglio scorso e nel ddl all'esame del Senato vi sono norme precise per affidare maggiori poteri ai sindaci in tema di sicurezza.
Il poliziotto e il carabiniere di quartiere: quando nasce Il servizio del «Poliziotto e del Carabiniere di quartiere» è stato introdotto nella realtà operativa nazionale a partire dal 2002, allorché si è dato avvio ad un processo di graduale inserimento dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere sul territorio nazionale, modulandone la distribuzione e l'impiego in base alle esigenze locali.
L'iniziativa, dopo una prima fase sperimentale che ha interessato ventotto città, è stata ampliata a tutti i capoluoghi di provincia e a novantacinque comuni non capoluogo, per un totale di settecentottantacinque quartieri.
Attualmente (dati aggiornati al mese di giugno) risultano impegnati nel progetto tremilasettecentouno operatori appartenenti alla polizia di Stato ed all'Arma dei carabinieri; entro l'anno saranno assegnate altre duecentonovantasei unità, che consentiranno di avviare il servizio in altri nove comuni ed in altri cinquanta quartieri delle città capoluogo di provincia.
L'attività del «Poliziotto e del Carabiniere di quartiere», costantemente monitorata dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, ha consentito di ottenere risultati soddisfacenti sia sotto il profilo della prevenzione sia sotto il profilo della repressione dei reati in tutte le aree urbane interessate.