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ROMA - PRIMA RIUNIONE COMITATO SCIENTIFICO PER RIORDINO NORME , ORDINE PUBBLICO E LA SICUREZZA E DELLE FUZIONI DEI CORPI
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ROMA - 20/11/2014 Prima riunione del Comitato Scientifico incaricato di elaborare una ipotesi di proposta di legge per il riordino delle norme sull’Ordine Pubblico e la Sicurezza e delle funzioni dei Corpi di Polizia statali e locali. Erano presenti tra l’altro i Segretari Nazionali: Dressadore - SAP (Sindacato autonomo Polizia di Stato), Moroni - SAPAF ( Sindacato Autonomo Polizia Forestale),Minichini – Lipol, Gen Antonio Papalardo – SUPU(Sindacato Unitario Personale in Uniforme), Manzo - CISAL, Gentile – SNF (Sindacato Nazionale Forestale), per le Associazioni : Faso e Oliviero – Assinter , Gregis - ANASPOL – Fortuna – Ficiesse (Associazione Finanzieri, cittadini e solidarietà Professori Cornelli R e Bonetti P. -Università Milano Bicocca I lavori vengono aperti da una succinta relazione del prof. Bonetti che ha richiamato i cardini su cui si impernia la proposta oggetto di studio e di affinamento fornendo, nel contempo, i riferimenti normativi o meglio costituzionali nel rispetto dei quali la proposta si muove; il prof. Bonetti ha altresì invitato i componenti del Comitato a sforzarsi di guardare al futuro senza pregiudizi o difese ad oltranza dell’esistente, nella considerazione che è in atto un profondo processo di rinnovamento che può, a seconda dell’atteggiamento di ciascuno, essere accompagnato o subito. Aggiunge il prof. Bonetti che la riforma di cui si sta interessando il Comitato si farà e cita ad esempio gli Stati europei nei quali ciò è già accaduto, ed ammonisce sull’ostracismo sin qui dimostrato dai vari attori sociali circa i cambiamenti ( per quanto ci riguarda la riforma delle Forze di Polizia), che potrebbe essere utilizzato quale alibi per una riforma calata dall’alto e per niente aderente alla reali necessità che il momento storico richiede. Sulla scia dell’intervento del porf. Bonetti interviene il suo collega Cornelli che alla parte più squisitamente giuridica associa la sua esperienza da Amministratore Locale dal cui osservatorio ha verificato quanto sia necessario il percorso di riforma complessivo di cui il Comitato si è fatto carico di avanzare la proposta di Delega. A ruota prendono la parola Manzo, Fortuna, Pappalardo, Moroni,, Gregis, Dressadore, Minichini e Faso: tutti concordano sulla bontà della proposta e slla sua portata estremamente innovativa; qualcuno ipotizza i rischi di insuccesso dovuti alla minaccia che la proposta può rappresentare per i cd centri di potere. Viene condivisa la necessità di coinvolgere tutti gli attori sociali e i cittadini, con percorsi e metodologie sui quali effettuare degli approfondimenti. Nel corso del dibattito emergono altresì delle opinioni contrastanti circa il proposto accorpamento delle Polizie attuali in due ( futuri) Corpi di Polizia; in particolare Pappalardo obietta che affidare il controllo del territorio alla futura Polizia di Stato sottraendola al futuro Corpo dei Carabinieri può comportare un significativo calo dell’efficienza oltre che delle aspettative dei cittadini. Moroni propone di aggredire gli argomenti uno per volta e di trovare delle sponde sul piano politico per dare forza al lavoro che si intende portare avanti. Gregis fa una disamina sulla sicurezza, rapportandola a situazioni e territori diversi per proporre di scegliere uno tra i vari modelli proposti. Minichini esorta i presenti a porre l’attenzione sulle funzioni che si vogliono riformare e non già alla strutture, in quanto la riforma delle strutture discenderà naturalmente dalla riforma delle prime; invita inoltre i presenti verificare il proprio potere di rappresentanza onde evitare che il lavoro svolto possa essere sconfessato dalle Associazioni di appartenenza. Faso mette in guardia i presenti sul fatto che la riforma è già partita ( cita per l’occasione una proposta da lui avanzata al Governo per l’efficientamento e la razionalizzazione delle Centrali Operative delle Forze di Polizia statali e locali) e si tratta di scegliere se accoglierla come imposizione dall’alto o se provare a governarla e accompagnarla; a tal proposito rinnova l’invito a non arroccarsi sulle posizioni dettate dalla propria appartenenza ma di fare lo sforzo di guardare avanti con una visione che sia simile, se non uguale, a quella che la società civile immagina.
Pubblicazione del: 21/11/2014 nella Categoria Foto
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