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Napoli - Vigili urbani, blitz della Finanza in Comune



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Privilegi e clientelismi nel corpo dei vigili urbani, già denunciati dall’assessore competente Nicola Oddati, dai sindacati e anche dal comando, sono stati ieri passati al setaccio dalla Guardia di Finanza. Quanto è stato scoperto scorrendo pagine e pagine di nominativi, potrebbe portare a conseguenze poco piacevoli per la Polizia municipale. Le fiamme gialle si sono presentate a palazzo San Giacomo in tarda mattinata e hanno bussato alla porta del servizio Programmazione risorse umane e relazioni sindacali dove hanno visionato - e in parte acquisito - documentazione relativa ai caschi bianchi che usufruiscono dei benefici della legge 104 e dei permessi studio. La 104 è la norma che regola i trasferimenti dei dipendenti pubblici e della polizia municipale in base alla quale ci si può opporre a spostamenti e trasferimenti per motivi di salute o perché si deve assistere un congiunto disabile. I permessi studio consentono a chi ne fa richiesta di non effettuare straordinari, doppi turni e turni di notte, insomma, una pacchia in nome della cultura. Il blitz della Guardia di Finanza prende le mosse da un duro scontro - finito poi nelle aule del tribunale - fra il comandante del corpo Carlo Schettini e una parte dei suoi uomini. I fatti risalgono a qualche mese fa quando da via De Giaxa partì il fonogramma con il quale si chiedeva il trasferimento da una sezione a un’altra di una parte di caschi bianchi. Questi si opposero al fonogramma davanti al giudice usando lo strumento ex articolo 700 del codice civile in nome della legge 104. Ma la dottoressa Linda D’Ancona - con una ordinanza che precedette addirittura la sentenza - ordinò ai vigili di attenersi a quanto stabilito dal comando perché non di trasferimento si trattava ma di semplice spostamento nella stessa città. Quindi la 104 non era da tirare in ballo. Quell’ordinanza ebbe pure un altro effetto, fu il primo passo dell’inchiesta che pochi giorni dopo fu aperta dai magistrati per capire cosa stesse succedendo dentro le palazzine di via De Giaxa. L’entità della partita che si sta giocando è molto alta, basta ricordare che sono oltre 200 i vigili che hanno chiesto di usufruire solo dei benefici della legge 104. A questi vanno aggiunti tutti i componenti della polizia municipale dichiaratisi «inidonei», sulla scorta di certificazioni mediche, a sostenere determinati servizi, soprattutto in strada. Come dire che l’unico compito per il quale sono davvero abili è il lavoro di scrivania. Una epidemia che ha colpito in maniera grave anche molti degli assunti nel 2000, i cosiddetti giovani, la nuova generazione dei caschi bianchi. Il fronte nuovo di zecca di questa complessa storia che riguarda il corpo dei caschi bianchi e il rapporto con la città è però il dato che viene fuori dai permessi studio. Cioè di quel pezzo del corpo che dichiara di partecipare a corsi di formazione, oppure di essersi iscritto all’Università, o ancora di studiare una lingua. Grazie a queste ammissioni evita di essere assegnato a servizi particolari come i turni di notte e dei festivi. Complessivamente l’elenco visionato ieri dalla Guardia di Finanza è di circa 400 nomi, una lista lunga come quella della spesa di Natale che ha impressionato i pochi presenti a palazzo San Giacomo. Gli agenti hanno lungamente parlato con i responsabili del servizio dove erano depositati gli elenchi. Dopo un paio d’ore sono andati via con un copioso faldone. Proprio come ai tempi dello scandalo degli stipendi gonfiati.
LUIGI ROANO - IL MATTINO DI NAPOLI





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