All’esercito i controlli, non le indagini giudiziarie

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Possibilità di perquisire e fermare persone sospette affidata ai soldati impegnati in compiti di vigilanza antiterrorismo. Ma no a poteri di polizia giudiziaria ai militari. Inasprimento delle pene per chi indossa (in luogo pubblico) chador, burqa, caschi integrali,o altri «elementi che coprano integralmente il volto». Tra le novità del pacchetto sicurezza anche la soppressione dell'articolo 16 del testo iniziale del decreto. Con una intesa sostanzialmente bipartisan e l'astensione della Lega, il Senato ha cancellato la norma che affidava al ministro della Giustizia l'autorizzazione a procedere per i reati di terrorismo. È stato approvato un ordine del giorno che rinvia l'intera materia al ddl sulla Superprocura antiterrorismo. Tra gli elementi centrali rivisti dall'aula anche la delimitazione della portata dei colloqui investigativi in materia di terrorismo. Modifiche nelle norme sulle espulsioni amministrative e in materia di intercettazioni (autorizzazione non più dal Pg della Cassazione ma affidata ai Pg presso la Corte d'Appello). Gli emendamenti approvati sono stati sostenuti in particolare da Ds e Margherita, che hanno sottolineato il rischio che alcune misure possano incidere sulla privacy e sulla libertà di cittadini italiani e stranieri che nulla hanno a che spartire con la rete terroristica. Prc, Pdci e Verdi, invece, non hanno partecipato alla revisione del decreto e hanno votato contro. Nella stessa giornata dell’approvazione del pacchetto sicurezza al Senato, il ministro Pisanu ha pure coordinato un vertice al Viminale con i prefetti di Roma, Milano, Torino e Napoli, il capo della Protezione civile e quello del dipartimento dei Vigili del fuoco per fare il punto sul piano antiterrorismo nelle città. Con questo, le grandi città italiane, coordinate dal Viminale, mettono a punto i propri progetti di difesa civile per far fronte ad ogni possibile emergenza nell'eventualità di un attacco terroristico. Lunedì prossimo saranno convocati i funzionari delle stesse prefetture e il 3 agosto dovrebbe essere riunito il Comitato tecnico di Difesa civile. L'obiettivo principale è quello di preparare al meglio, oltre alle strutture preposte a fronteggiare l'emergenza, anche gli stessi cittadini. Per questo sono previste una serie di esercitazioni nelle varie città che dovrebbero tenersi a cominciare dagli inizi di settembre. Intanto sono stati approvati 363 piani di sicurezza anti-terrorismo, relativi ad altrettanti porti italiani sensibili: si tratta, in pratica, di tutti i terminali interessati al traffico marittimo internazionale. Sono invece 526 le grosse navi a prova di attacco: 480 quelle certificate per il traffico internazionale e 46 per il traffico nazionale. Le verifiche sui porti e sulle navi, dal punto di vista della security, sono state compiute in questi mesi soprattutto dagli uomini delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera: il lavoro è ormai alle battute finali. re.po.
il mattino di napoli

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