Il Mattino di Napoli : Oddati raddoppia gli incentivi ai vigili

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LUIGI ROANO Più soldi ai vigili urbani che scelgono di stare in strada: da tre euro al giorno a sei; sì al concorso per «ringiovanire» l’organico; anzi, ne occorre uno ogni anno per introdurre cinquanta nuovi agenti, e un invito ai sindacati all’unità su tutta la materia delicatissima della riorganizzazione del corpo di polizia municipale. Giornata movimentata quella di ieri per l’assessore competente Nicola Oddati che si è mosso a 360 gradi per chiudere una partita aperta dal suo collega Luca Esposito due anni fa e che è ora di chiudere, vale a dire la riforma. «Entro metà aprile - racconta l’assessore - dobbiamo portare a termine la riforma del corpo dei vigili urbani. Lo dobbiamo fare prima che il documento economico venga approvato, perché ogni riforma necessita di un impegno economico. D’intesa con l’assessore al Personale Pasquale Losa e anche con quello al Bilancio Enrico Cardillo, ma occorrono investimenti per far decollare la riforma». L’assessore è poi ancora più preciso nella formalizzazione della richiesta: «Ora i vigili che vanno in strada percepiscono una indennità di 3 euro al giorno, è troppo poco, va almeno portata a 6 euro, ma dobbiamo lavorare perché questa cifra possa essere più cospicua ancora. Coloro che percepiranno l’indennità dovranno però dedicarsi solo ai compiti di viabilità. Quello che serve alla città in questo momento è proprio questo. I cantieri vanno gestiti anche così». Giornata importante quella di ieri, anche perché Oddati ha avuto un incontro con Cgil, Cisl e Uil, i tre sindacati finora divisi sulla riforma. Per ora solo la Uil-Snavu si è seduta al tavolo della discussione che risulta essere poco concertata. Chissà che l’apertura dell’amministrazione, vale a dire più soldi, non abbia il potere di far tornare tutti i sindacati uniti. «Lavorerò - conferma l’assessore - perché questo avvenga. Lo farò con grande determinazione. Così come posso dire che la riforma si farà, a prescindere da tutto e da tutti. Gli incentivi economici vanno dati tenendo presente anche le altre esigenze dei dipendenti comunali, ma tenendo ben presente anche che se la viabilità è una priorità per questa amministrazione lo devono essere anche i vigili urbani». Più caschi bianchi in strada, in sostanza, è l’obiettivo che si prefigge di centrare Oddati. Prima di lui ci hanno provato lo stesso Luca Esposito e il comandante Andrea Bufalo, nella vita entrambi ora fanno altro. L’auspicio è che l’assessore in quota diesse possa davvero riuscire nell’impresa. «L’incontro con i sindacati - spiega ancora Oddati - è andato molto bene. Il tema della riforma è il più delicato da risolvere, tuttavia ho detto loro che occorre centrare il risultato e molto rapidamente». A Palazzo san Giacomo sulla materia hanno le idee chiare anche sulle funzioni che i caschi bianchi dovranno assolvere. Un vecchio cavallo di battaglia del corpo. A Carlo Schettini, il comandante, per esempio, la prima ricetta presentata dai sindacati fu quella di prevedere che gli agenti non venissero più utilizzati per compiti amministrativi di polizia giudiziaria. Energie - secondo i sindacati- preziose sottratte alla principale funzione cui sono demandati, cioè la viabilità. «Sono d’accordo su questo punto della vertenza, vanno rimodulate le funzioni, l’intero corpo deve occuparsi con maggiore intensità della viabilità e i vigili per questo motivo devono stare in strada». Il discorso scivola inevitabilmente sulla questione dei concorsi. «Attiverò - conclude Oddati - subito le procedure per la selezione di 130 vigili urbani. Però la mia idea è che il ringiovanimento del corpo deve essere un obiettivo costante da dovere centrare. Credo che ogni anno, sulla scorta anche di chi va in pensione, bisognerebbe fare un concorso per assorbire cinquanta nuovi agenti. Un tema che mi prefiggo di portare avanti». Così come il Comune pur di liberare i vigili urbani da altri compiti e destinarli alla viabilità sta accelerando investimenti su telecamere e tecnologie che dovranno surrogare il classico casco bianco sprecato per far rispettare i sensi unici.

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