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Il Mattino: Contro i veleni niente auto nei giorni feriali.



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Tra polveri sottili e sottilissime, che nemmeno le maglie strette delle nuove norme europee riescono a trattenere, il seme della polemica trova comunque spazio. Il ministro dell’Ambiente invita i sindaci a bloccare le auto, il nostro sindaco lascia intendere che di targhe alterne a Napoli non si parla nemmeno. Ma a che punto siamo? Lo smog ci sta uccidendo davvero? E cosa si può fare per evitarlo? «Dati alla mano, lo stop alle catalitiche tre volte la settimana non serve a nulla - spiega Mario Mansi, direttore scientifico del Cria (Centro regionale inquinamento atmosferico) - così come non servono, se non come esercizio didattico, le domeniche a piedi. Quando si supera il livello di guardia, l’unica soluzione efficace nel breve termine è quella di fermare il traffico. Ma bisogna farlo nei giorni feriali, e non per poche ore: dalla mattina alla sera». Aggiornamenti sulle polveri sottili, o pm 10? «Dal primo gennaio abbiamo registrato 14 superamenti della soglia di 50 microgrammi per metro cubo d’aria». E a quota 35 scatta la punizione europea. Quando ci arriveremo? «Dipende dalle condizioni del tempo. Tra un mese oppure mai: impossibile prevederlo». Nel frattempo sono in arrivo nuove regole in materia di pm 2,5. «Polveri ancora più sottili, e più nocive, che nemmeno il vento riesce a disperdere». Quanto incidono sul nostro tasso d’inquinamento? «L’ultima misurazione in piazza Vanvitelli è pari a 20 microgrammi. Il limite massimo che fisserà l’Europa dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 25». Quindi siamo già al livello di guardia. «Pare proprio di sì». Ma è vero che le centraline di rilevamento dello smog sono poche, posizionate male e funzionanti ancora peggio? «Per questa città ne basterebbero quattro. Invece ne abbiamo sette, nei posti giusti, e fanno il loro dovere». Molto spesso, però, non intercettano la presenza di alcune sostanze. «Può succedere, ma questo non vuol dire che siano guaste. A volte certi dati non si ricevono oppure si ricevono con un certo ritardo». Torniamo alle pm 10, e ammettiamo che Napoli si trovi fuorilegge: nei panni del sindaco, cosa farebbe? «È un bel dilemma. Superata la soglia, bisogna adottare un provvedimento ad hoc tra i cinquanta suggeriti dal ministero. E sperare che funzioni: al primo cittadino non basta fare qualcosa per mettersi in regola, ma deve fare qualcosa che si dimostri utile per ridurre lo smog». Non ha risposto alla domanda: lei, da esperto, quale soluzione sceglierebbe? «Dovendo risolvere il problema ad horas, si può soltanto fermare il traffico in uno o più giorni infrasettimanali». E se questo non dovesse rivelarsi sufficiente per tornare alla normalità? «Invocherei l’attenuante della sabbia del deserto trasportata dal vento, che nel sud dell’Europa contribuisce alla formazione delle polveri sottili. Prima o poi le norme dovranno introdurre un sistema di misurazione che sia in grado di distinguere l’origine dell’inquinamento, se naturale o provocato dall’uomo. E a questo punto i sindaci non avrebbero più responsabilità». p.p.





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