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Il Mattino di Napoli:Bobbio: perché Malvano ora difende i vigili?



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Quella frase pronunciata dall’ex questore di Napoli («In sede di audizione non si è mai criticato il lavoro dei vigili, e poi non si può estrapolare un solo concetto da un ragionamento e da una audizione cominciata alle 15 e finita a mezzanotte») non gli è proprio piaciuta. L’intervista rilasciata ieri al Mattino da Franco Malvano rischia di diventare ora un caso: «Perché - dichiara il senatore di An, Luigi Bobbio, componente della Commissione parlamentare antimafia - se a pronunciarla fosse stato il sindaco Iervolino, avrei potuto anche capirlo. Ma se invece l’autore è Malvano, allora proprio non ci sto». Perché? «Forse l’ex questore Malvano crede che l’Antimafia sia arrivata a Napoli per sancire una sorta di “pax istituzionale”. Così non è, ovviamente. Se siamo qui è per esaminare fatti concreti, evidenziando eventuali anomalie, senza fare sconti a nessuno. Senza strumentalizzazioni politiche». Proviamo a ricostruire la vicenda, senatore. «In occasione della nostra visita di dicembre ponemmo tutta una serie di interrogativi agli interlocutori che sfilarono in Prefettura nel corso delle audizioni. Tra queste domande ce n’era una, rivolta al sindaco di Napoli, relativa ai controlli sulla gestione del patrimonio immobiliare e, più specificamente, sulle presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nella occupazione abusiva degli immobili. Per l’assegnazione delle case la legge Bassanini ha introdotto un criterio nuovo, quello dell’autocertificazione. E sa a chi spetta il controllo delle autocertificazioni?». Alla polizia municipale. «Esatto. Lo stesso criterio vale per il settore commerciale, altra piaga aperta a Napoli, vista l’infiltrazione della camorra in un settore economico tanto delicato. Ebbene, lunedì sera lo stesso prefetto Profili, rispondendo alla Commissione sul punto, fu chiarissimo nell’evidenziare precise omissioni e responsabilità». Che cosa disse Profili? «Riferì che la banca dati del Comune c’è, è vero. Ma che non vi è alcuna traccia delle attività di controllo delegate ai vigili urbani sul piano dell’autocertificazone. Sa che altro riferì il prefetto?». Dica. «Che i 2500 agenti in servizio presso la Polizia municipale del Comune di Napoli si limitano a svolgere rilievi esclusivamente sull’incidentistica stradale e, un paio di fine settimana ogni mese, a presidiare le piazze della “movida”. Aggiungendo - ed è tutto agli atti - che la Polizia municipale non assolve quelli che sono i suoi compiti di controllo del territorio». Scusi, ma che c’entra allora Malvano? «Quella sera in Commissione era presente anche lui. E mentre il prefetto elencava queste gravi anomalie, Malvano annuiva sorridendo. È strano che a distanza di poche ore l’ex questore intervenga per smentire questa circostanza aggiungendo, quel che ritengo cosa ancor più grave, che io avrei estrapolato una frase da un contesto più generale. Io non strumentalizzo un bel niente. Anzi, le dico che la polizia municipale di Roma, dove c’è un’amministrazione di sinistra, fa egregiamente il suo dovere. A Napoli non è così. e non vedo perché Malvano debba fare difese d’ufficio dei vigili napoletani». giu.cri.





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